VARESE Cinquecento mila euro di insoluto. I genitori che non pagano le rette degli asili nido e dei servizi parascolastici non potranno più iscrivere i figli a scuola. Potrebbe essere questa la decisione dell’amministrazione, a fronte del debito che il comune ha accumulato negli ultimi dieci anni per le rette non pagate.Si tratta di insoluti che nello scorso anno scolastico hanno riguardato il 10% delle intere rette di asili nido e le scuole materne. E l’8,4% di quelle di scuole elementari e medie per i servizi parascolastici (prescuola, doposcuola e mensa). Su un milione e cento mila euro di incasso, alle casse comunali nel 2011 mancano quindi novanta mila euro, che difficilmente saranno recuperati. «Le abbiamo provate tutte – spiega l’assessore ai Servizi educatici, Enrico Angelini – ma anche con la riscossione coatta non abbiamo ottenuto niente».Neanche affidando ad Equitalia la riscossione dei 500mila euro accumulati in dieci anni, si è riusciti a convincere i genitori a pagare. E non certo per problemi economici. «Abbiamo anche appurato che la maggior parte delle famiglie che non ha corrisposto la retta degli asili e quella dei servizi parascolastici, non lo ha fatto per difficoltà economiche – aggiunge l’assessore – Chi aveva bisogno di aiuto si è rivolto ai servizi sociali o ha palesato una problematica. Ma una buona fetta non ha pagato e basta».Molte sono famiglie di extracomunitari. «Ma non solo. Alcune sono perfettamente in grado di sostenere la spesa delle rette». Il servizio di nido comunale costa dai 150 euro mensili, per i redditi più bassi, fino a 564 euro. Nelle scuole dell’infanzia si va dai 15 ai 60 euro mensili a cui vanno aggiunti i 50
euro del servizio prescuola e 80 per il doposcuola. Alle elementari i servizi parascolastici costano invece dai 15 ai 35 euro mensili. «Non sono cifre esagerate e con le nuove modalità di pagamento introdotte dall’amministrazione abbiamo anche risolto molti problemi ai genitori. Grazie al nuovo sistema informatico, le famiglie hanno a disposizione un ventaglio di opzioni di pagamento, senza più essere costretti ad andare appositamente in posta».Ma a quanto pare non basta e l’amministrazione è costretta a correre ai ripari. Per asili e nido e scuole dell’infanzia il sistema è già in vigore. I genitori che entro l’inizio dell’anno scolastico successivo non hanno saldato i loro debiti, non possono più iscrivere i bambini. «E vogliamo modificare anche il regolamento delle scuole elementari e medie in questo modo – sottolinea Angelini – Chi non salda il debito delle rette e dei servizi, non sarà ammesso all’anno scolastico successivo». Chiaramente questo vale per chi non vuole pagare, pur avendone le possibilità. «Rinnoviamo l’invito a chi è impossibilitato a sostenere le spese scolastiche a rivolgersi ai servizi sociali. Altrimenti per il comune scatterà la procedura che ora in vigore per gli asili».Il provvedimento non è ancora stato adottato dall’amministrazione, ma l’assessore Angelini spera di modificare il regolamento entro la fine dell’anno. «Spero di poter iniziare un discorso di questo tipo a settembre -conclude – e portare la modifica in consiglio comunale entro la fine dell’anno. Purtroppo il problema è grave e di non facile risoluzione. Nonostante la percentuale degli insoluti sia rimasta costante negli ultimi anni, è doveroso che l’amministrazione riseca, non dico a recuperare i cinquecento mila euro del passato, ma almeno a non accumulare più debiti».Valentina Fumagalli
a.cavalcanti
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