Memoria Shoah, atto d’amore Il centro Stoà ricorda l’Olocausto

Busto Arsizio – Un messaggio di amore, di impegno e di speranza è quello che Vaifra Lilli Pesaro, figlia di padre ebreo e madre cattolica che da bambina fu travolta con la sua famiglia dalle persecuzioni razziali, ha trasmesso ieri pomeriggio ai tanti giovani che hanno partecipato all’incontro “La memoria della Shoah: un atto di amore”, organizzato al Centro Stoà in occasione della Giornata della memoria.

Lilli ha offerto la sua testimonianza attraverso i ricordi raccolti nel libro “Il sogno di Lilli”, scritto da Sara Magnoli raccogliendo la sua testimonianza. Nata nel 1938 in Francia e trasferitasi poi a Genova, ha vissuto gli anni delle leggi razziali e delle retate.

«Nel ’43 ci ha ospitato una famiglia rischiando la propria vita – ha raccontato – non potevo uscire né andare a scuola. Mio padre è stato arrestato e deportato ad Auschwitz, dove è stato ucciso». Anche la mamma è stata arrestata, ma siccome molto malata è stata ricoverata in ospedale e solo successivamente Lilli ha potuto riabbracciarla, prima che morisse.

Il dialogo coi giovani si è soffermato in particolare su due concetti: l’importanza dell’amore e il silenzio, sia quello che ha caratterizzato il dopoguerra, sia quello di oggi che Lilli vede come un rischio rispetto alla «presa di coscienza della responsabilità dello stato e del popolo italiano per quanto successo».
B. Ran.

p.rossetti

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