VARESE L’Italia più bella di sempre? Forse sì. Di certo il 23-18 alla Francia di ieri all’Olimpico entra dritta nella mitologia – per ora un poco sguarnita – della palla ovale nazionale. Prima gara del Sei Nazioni 2013, c’è nell’aria qualcosa di strano. Quel qualcosa sono quindici omoni vestiti di bianco (noblesse oblige che il blu sia riservato agli ospiti transalpini): il 7-0 pronti via è roba da rugby di grande tradizione, mica da povera Italietta sempre in lizza per il cucchiaio, triste trofeo che spetta a chi non ne vince una.
Invece, sembra che siano i cugini galletti ad ansimare per una briciola di sole. Anche quando la Francia rinviene, eccome se rinviene ad inizio ripresa (13-18), l’aria dell’Olimpico sussurra che non è finita lì. Infatti, Castrogiovanni – uno che negli spot fa danza classica – è epico nell’andare in meta per il sorpasso (20-18). Un drop pazzesco di Burton da trenta metri porta gli azzurri a più cinque (23-18). È anche lo score finale, perché la Francia sbuffa e preme e una squadretta qualsiasi si farebbe inghiottire dalla marea transalpina. Non quest’Italia finalmente grande, che resiste resiste resiste (con Giazzon fuori per giallo) come nessuno immaginava. Soprattutto i francesi.
Il SeiNazioni 2013 parte con la vittoria più importante di sempre.
In apertura di gara, Federico Fusetti e il varesinissimo Francesco Pieraontozzi di Sky hanno ricordato all’Italia le ore di coma che sta vivendo Bruno Arena, giustamente definito amico del rugby. Dove c’è allegria, colore e voglia di non prendersi sul serio, statene certi, lì c’è pure il Bruno Arena.
b.melazzini
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