GALLARATE Li muove ancora, a quarantasette anni dalla loro nascita musicale, «la forza della passione. E la passione fa miracoli». Così i Pooh si preparano a salire venerdì (ore 21) sul palco di un teatro Condominio Vittorio Gassman a Gallarate da tutto esaurito con una tappa del loro “Opera Seconda in tour”. Spettacolo che a Roby Facchinetti, Red Canzian e Dodi Battaglia affianca Danilo Ballo alle tastiere e Phil Mer alla batteria. E, soprattutto, un’orchestra sinfonica, l’Ensemble Symphony Orchestra diretta dal maestro Giacomo Loprieno. «Un tour – spiegano i Pooh – nato come conseguenza al progetto Opera Seconda, che vede undici nostri brani recuperati “sapientemente”, rivestiti con l’orchestra sinfonica. Orchestra che, tra l’altro, è utilizzata in modo molto “prepotente”, non è un puro abbellimento, ma molto di più: fa parte integrale dei Pooh come i Pooh fanno parte integrale dell’orchestra». Diventando un tutt’uno.«Volevamo raggiungere questo effetto – aggiunge il gruppo storico della
musica italiana – dare nuova vita ai brani, come se fossero nati ora. E le parti strumentali sono di ouverture ma anche di collegamento fra i brani stessi». La prima parte dello spettacolo sarà dunque dedicata ai brani contenuti nel disco “Opera Seconda”, seguita poi da Parsifal. Un esempio, questo, reso ancora più forte dall’avere a disposizione un’orchestra. E sul palco, come ogni volta, i Pooh si porteranno anche tutti i ricordi di questi oltre quarant’anni di musica. «Aneddoti belli, straordinari. E tanti», ammettono. Successi, emozioni, concerti, bagni di folla, i primi utilizzi di strumentazioni innovative, la vittoria al festival di Sanremo. E tutti i progetti vissuti, combattuti, riusciti «grazie a come siamo». Sono i miracoli della musica, che aiuta anche nei momenti difficili. Come quello che, non riescono a nasconderlo, stanno vivendo proprio adesso, a poco più di un mese dalla morte improvvisa di Valerio Negrini, fondatore e paroliere storico dei Pooh.
L’intervista completa sul giornale in edicola mercoledì 6 febbraio
s.bartolini
© riproduzione riservata