Tutto dipende dal governo, se confermerà la cancellazione della seconda rata sulle prime case.
Ma intanto Gallarate taglia dello 0,1 per cento l’aliquota sulle seconde e sugli edifici non residenziali. E riduce la Tares per quelle categorie che l’avevano vista “esplodere”.
«L’abbassamento è frutto di un faticoso lavoro di controllo sui conti e di riduzione della spesa – ha spiegato il sindaco in una conferenza stampa – Le aliquote Imu del 2012 – spinte al massimo per tutte le tipologie, ndr – erano dovute a uno stato di necessità e alla sistemazione del bilancio. Adesso possiamo rispettare l’impegno, assunto allora, di diminuire l’imposizione».
L’aliquota sulle seconde case e sugli edifici non residenziali scende quindi dall’1,06 allo 0,96 per cento. Provocando una minore entrata pari a 2 milioni e 170mila euro. Un “buco” alla copertura del quale concorrono diverse voci.
La più consistente, 1 milione e 351mila euro, riguarda spese ritenute non indispensabili, legate al rientro anticipato dai mutui e ad alcuni investimenti. Questa somma era stata già accantonata con l’idea di utilizzarla per ridurre la pressione fiscale. Ci sono poi maggiori trasferimenti dallo Stato per 416mila euro.
Ancora, un lavoro di “pulizia” sulle multe in arretrato operata dalla Polizia locale, che ha reso disponibili 337mila euro. Mentre gli ultimi 150mila euro arrivano da un taglio al fondo di riserva. Ovvero a quella cifra accantonata per coprire eventuali emergenze e spese impreviste e che, visto che manca poco a fine anno, Palazzo Borghi ritiene di poter ridurre.
Ma perché questo taglio dell’aliquota non è stato deciso a luglio, quando venne approvato il bilancio di previsione? «Perché in quel momento gli intenti dello Stato sull’Imu, specialmente sulla prima casa, erano in discussione», la risposta del delegato alla Programmazione finanziaria Alberto Lovazzano, «ora che la situazione si è chiarita possiamo procedere».
Come detto, però, la buona notizia per i contribuenti non riguarda solo l’Imu. La giunta ha anche deciso di intervenire sulla Tares per categorie come i distributori di carburanti, le pescherie, i fioristi e le ortofrutta, che avevano visto quadruplicare l’importo.
Sì è deciso di limitare gli aumenti, consentendo al massimo un raddoppio della somma dovuta. E spalmando la differenza, circa 35mila euro, sulle altre utenze non domestiche, che registreranno incrementi dell’ordine di pochi euro rispetto a quanto previsto a luglio.
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