Busto, torna la Tarsu Un +15,5% sui rifiuti

Torna la Tarsu, stangatina per tutti. I bollettini aumenteranno del 15,5%, per coprire al 100% i costi di smaltimento dei rifiuti: una partita da 10 milioni e 800mila euro. Si inizia a pagare a dicembre.

Avrebbe potuto essere un massacro per pochi, se fosse stata applicata la Tares, invece sarà una “stangatina” per tutti. È la tassa rifiuti, la cosiddetta Tarsu, le cui tariffe sono state approvate in giunta insieme alla promozione del bilancio 2013, che questa sera inizia l’iter di discussione in commissione in vista dell’approvazione, prevista per la seduta di consiglio comunale già fissata per venerdì 29 novembre.

La scelta dell’amministrazione comunale è stata quella di mantenere invariate le tariffe rispetto al 2012, con un aumento spalmato su tutte le categorie pari al 15,5%, necessario a raggiungere il pareggio nella copertura dei costi di smaltimento dei rifiuti e l’introduzione della maggiorazione a favore dello Stato (30 cent al metro quadro, ovvero 30 euro per 100 mq di abitazione o attività).

Il ritorno alla Tarsu, incluse tutte le agevolazioni, invariate anche per il 2013, favorisce chi, come ristoranti, fioristi e vivai, avrebbe rischiato addirittura il quadruplicamento della bolletta dei rifiuti (tra i casi limite, il ristorante che passava da 4.900 a 19mila euro, mentre con la Tarsu rivisitata pagherà circa 6mila euro), ma penalizza altre attività (tra cui uffici, case di cura, banche, teatri) che avrebbero invece risparmiato notevolmente con la Tares.

Per le famiglie poco cambia, perché il 15,5% di aumenti sarebbe arrivato suppergiù anche con la Tares: si salvano le famiglie numerose, che rischiavano aumenti esorbitanti.

«Ma a Busto Arsizio – ricorda l’assessore al bilancio – c’è da ricordare che la mancata applicazione della tariffa rifiuti, la cosiddetta Tia, ha già fatto risparmiare in modo notevole in questi anni».

Se si fosse applicata la Tia si sarebbe già dovuto raggiungere il pareggio entrate-uscite, oltre al fatto che si sarebbe pagata anche l’Iva.

L’equilibrio finanziario nel settore rifiuti si raggiungerà così a quota 10 milioni e 878mila euro, che è la cifra complessiva che famiglie e imprese bustesi arriveranno a sborsare a partire da dicembre (prima rata con la maggiorazione per lo Stato).

Per quanto riguarda le spese, il grosso va ad Agesp e Accam per i servizi di raccolta e smaltimento (8 milioni e 242mila euro): lo scorso anno le entrate della tassa rifiuti arrivavano a coprire il 93% dei costi, quest’anno invece la legge impone il 100%.

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