Uno di loro è anche riuscito a srotolare dal balcone dell’Isis “Ponti” di piazza Giovine Italia uno striscione con scritto “Scuola occupata”, subito ritirato dagli insegnanti. Fermato sul nascere il tentativo di occupare l’istituto.
Eppure era questo l’obiettivo della manifestazione promossa ieri mattina dal collettivo “Studenti autonomi” di Gallarate, al quale hanno preso parte anche alcuni rappresentanti del collettivo “Ultimi Mohicani” ed esponenti del centro sociale “Telos” di Saronno.Concentramento alle 8.30 di fronte alla stazione, partenza alle 9 al grido di «Corteo, corteo», i giovani sono stati subito intercettati dalle forze dell’ordine guidate dal vicequestore aggiunto .
Spintoni
La manifestazione non era autorizzata e per questo Polizia e Carabinieri hanno cercato di fermarla subito. Qualche momento di tensione, qualche spinta, ma alla fine le parti hanno concordato un percorso che ha portato i partecipanti fino in piazza Libertà. Non senza l’accensione di un fumogeno, lo scoppio di qualche petardo, e slogan inneggianti a e e contro le forze dell’ordine.
«La scuola deve essere un luogo dove crescere collettivamente, dove si crea socialità. Vogliamo una scuola autogestita, senza orari e senza verifiche», il messaggio lanciato dal megafono da uno dei manifestanti. Chiedendo le ragioni della protesta si ottenevano però risposte vaghe: «protestiamo contro le ingiustizie», oppure «per i soliti problemi della scuola». Qualcuno svicolava: «perché manifestiamo? Ma te l’hanno già detto gli altri».
Indetta un’assemblea
Arrivati di fronte alla Basilica, i giovani hanno indetto un’assemblea. Che in realtà non ha mai avuto luogo: fingendo di disperdersi, una quarantina di loro si è diretta verso l’Ipsia ed ha provato ad entrare. Respinti da docenti e bidelli, sono poi stati contenuti dalle forze dell’ordine, arrivate sul posto dopo una decina di minuti. Qualche spinta, qualche scontro, ma non ci sono stati tafferugli significativi. «Gli sbirri a scuola, gli studenti fuori», la protesta dopo che il reparto celere si è insediato all’interno dell’istituto. Confronto duro anche con qualche insegnante: «vuoi insegnare a me a scioperare che lo facevo nel ’68, che non eri nemmeno nato», ha gridato uno di loro.
«Sei un riformista»
La risposta è quella che, per un’antagonista, deve essere un insulto feroce: «Sei un riformista, sei del Pd». Ironia a parte, la manifestazione ha vissuto qualche momento di tensione quando i ragazzi hanno provato a sfondare il cancello posteriore, uno di loro si è anche arrampicato fino a una finestra del primo piano. È a questo punto che tra i manifestanti sono comparsi caschi e maschere e si è formato un cordone d’ordine. Dall’Ipsia il corteo ha fatto tappa verso l’Isis “Falcone”, dove ha trovato il cancello chiuso. Da qui, dopo un secondo tentativo di assemblea andato a vuoto, i ragazzi sono tornati in stazione verso mezzogiorno. Con l’eccezione di qualche scritta sui muri, non si registrano danni a persone o cose. Ma dal commissariato fanno sapere che sono in corso accertamenti.
© riproduzione riservata