Mezzogiorno di fuoco in municipio, una dipendente dello staff del sindaco viene aggredita e malmenata nei corridoi di palazzo Gilardoni. Solo lesioni lievi, ma tanto spavento: l’aggressore è la stessa donna che poche settimane fa aveva già preso a calci e pugni due impiegate dell’Ascom nella sede di via Machiavelli. Ma resterà ancora a piede libero.
L’episodio è avvenuto ieri attorno a mezzogiorno al primo piano del municipio. Una donna, 48 anni, seguita dai servizi sociali del Comune e che ha collaborato in passato con il distretto del commercio nell’ambito dei programmi di lavori socialmente utili, si è scagliata con rabbia contro una dipendente comunale che lavora nel settore linee strategiche, “lo staff” del sindaco per intenderci.
Presa per i capelli
L’ha tirata per i capelli e l’ha sbattuta violentemente contro un armadio in corridoio prima di buttarla a terra, poi è stata fermata dal manager del distretto , con cui la donna stava discutendo animatamente, e dal consigliere comunale che passava di lì. L’aggressore, 48 anni, originaria della Sicilia ma residente a Busto, era già stata protagonista di un episodio analogo il 30 ottobre, quando aveva aggredito senza apparente spiegazione due impiegate dell’Ascom nella sede di via Machiavelli.
Stando alle testimonianze raccolte sul posto, probabilmente la vittima si è soltanto trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sotto choc, è stata convinta dai colleghi e dal sindaco Farioli a sottoporsi ad una visita di controllo in ospedale: si rimetterà in sette giorni. La donna manesca invece è stata allontanata dai carabinieri e dalla polizia locale, ma non è stata tratta in arresto, visto che non è previsto in caso di lesioni lievi. Ora starà alla dipendente presentare querela di parte contro la donna, che già tre settimane fa quando aveva “colpito” nella sede Ascom aveva subito una denuncia per lesioni.
Cresce la preoccupazione
Continuerà a girare libera di aggredire? «Tra i dipendenti comunali c’è forte preoccupazione dopo questo episodio – ammette il consigliere delegato alla riorganizzazione del personale – pur non volendo ingigantire la questione, visto che il caso è molto particolare, è un sintomo di un clima da non sottovalutare». Secondo Cislaghi è il momento di pensare ad interventi preventivi per migliorare la sicurezza di chi lavora in Comune: «Credo sia opportuno aprire una seria riflessione sull’accessibilità agli uffici , sia nel palazzo che in via Roma (la sede dei servizi sociali, ndr). Si trovino le soluzioni organizzative, ma non possiamo permettere che qualunque disperato possa entrare in contatto con il personale ».
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