Gallarate riabbraccia il Maga

La città ha riabbracciato il suo museo. L’onda di solidarietà che si era levata dieci mesi fa, dopo l’incendio di San Valentino, si è “abbattuta” ieri pomeriggio durante la cerimonia di riapertura del Maga.Perché vanno bene gli amministratori, gli artisti e gli addetti ai lavori. Ma erano soprattutto i volti dei gallaratesi quelli che hanno affollato l’atrio del museo, curiosi di ritrovarlo e di visionare le opere della mostra “With a little help from my friends. Artisti per il Maga”.

Qualcuno anche con il libretto degli assegni in tasca, pronto ad acquistare i pezzi donati da artisti e collezionisti per sostenere la ricostruzione della galleria di via De Magri. Ieri è stata riaperta solo una parte del museo, ma c’è un’ala ancora da ricostruire, che potrà essere visitata a partire da questo pomeriggio alle 16.30.

«Non posso descrivere la felicità che provo», ha dichiarato il presidente della Fondazione “Silvio Zanella” prima di cedere il microfono al sindaco , presente insieme all’assessore alla Cultura. «Per noi è un momento di grande gioia», ha confermato il primo cittadino.

Che ha paragonato i 9 mesi trascorsi tra l’incendio e la riapertura a quelli che servono perché nasca un bambino, «il cui arrivo porta sempre grande felicità, la stessa che viviamo oggi». Se si è arrivati sino a qui è anche grazie «a tanti episodi di solidarietà».Il primo quello delle tante persone accorse il 14 febbraio per aiutare a mettere in salvo le opere. E poi quello delle istituzioni, con i contributi della Regione Lombardia (150mila euro) e della Fondazione Cariplo (250mila euro). Senza dimenticare la Triennale di Milano e la Villa Reale di Monza, che hanno messo in mostra la collezione permanente.

Ma alla riapertura di ieri non si sarebbe arrivati senza il lavoro «di un bravo architetto (Marta Cundari, responsabile dell’ufficio Tecnico, ndr) e del suo staff, capace di recuperare una parte del museo comunque danneggiata. E in presenza di un’indagine della Procura e del lavoro dei periti di parte».

È servito dunque un lavoro di squadra per permettere al museo di rinascere, come sottolineato dall’assessore regionale alla Cultura Cristina Cappellini. «Una delle mie prime uscite dopo la nomina fu proprio un sopralluogo al Maga. E vedere oggi così tante persone è un motivo digrande soddisfazione per tutti i cittadini e la comunità di Gallarate».«Sono commosso», le parole di , presidente del Premio arti visive “Città di Gallarate”, che ha voluto ricordare «il nostro fondatore e amico che nel 1949 ideò il premio». Dal quale nacque il museo, oggi diretto dalla figlia Emma. «Il mio pensiero va agli artisti che con generosità hanno ceduto le loro opere», ha sottolineato la direttrice.Ricordando poi la prima inaugurazione nel 2010, «forse più sontuosa e legata alle convenzioni [e costata 300mila euro, ndr]. Questa serata», ha concluso, «è tanto più calda, coinvolgente ed emozionante».

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