«Qui è pura bellezza Il vostro pubblico è davvero speciale»

L’anno scorso si era presentato un po’ alla chetichella, accanto al virtuoso Leonidas Kavakos, tra i più grandi violinisti in circolazione e al violoncellista Patrick Demenga, ma il suo suono, frutto di «tecnica sopraffina, assoluto controllo del tocco, tavolozza timbrica sconfinata» – come ha scritto Fabio Sartorelli – aveva conquistato i palati fini del Salone Estense.

Così, per la nuova Stagione musicale comunale, il nome del pianista Denis Kozhukhin, ventisettenne di Nizhny Novgorod, è diventato d’obbligo, e il pubblico dei concerti lo potrà ascoltare stasera, con inizio alle 20.30, nella sala che fu di Francesco I d’Este, sede privilegiata della grande musica in città.

A Varese, il musicista russo proporrà un programma d’incredibile intensità, partendo con la Sonata n. 1 in do maggiore op. 1, scritta dal giovane Brahms tra il 1852 e il ’53, quindi proseguendo con la micidiale Sonata n. 9 in do maggiore op. 103 di Prokofiev, poi un po’ di “relax” con la Sonata n. 59 in mi bemolle maggiore di Franz Joseph Haydn, prima di passare a una full immersion nella musica di Franz Liszt, con “Bénédiction de Dieu dans la solitude” e ben cinque Studi Trascendentali di prodigiosa difficoltà.


È una sorgente di energia positiva, di scintillanti idee musicali. La sua è una musica di estrema freschezza, ottimista. E poi tra le tante sue Sonate, solo poche sono scritte in tonalità minori. Eseguire Haydn vuol dire scoprire ogni volta qualcosa di curioso, divertente e toccante.

Il Salone Estense è pura bellezza. Regala uno speciale feeling, un’atmosfera intima e calda. È un luogo meraviglioso per recital e concerti da camera e poi il pubblico è attentissimo e competente, direi reattivo.

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