Il “Principe” per Polanski E De Gregori strega il Baff

De Gregori spiega il cinema al Baff. Non c’era bisogno d’essere fan del “Principe”, come Sorrentino lo è di Maradona, per rimanere stregati dal cantautore romano intento a raccontare “Rosmary’s Baby” di Polanski, al festival del cinema di Busto Arsizio, ieri sera.

Ha centrato l’obiettivo, il direttore artistico Steve Della Casa inaugurando, quest’anno la sezione “La memoria del cinema”, nella quale personaggi famosi raccontano una pellicola del passato a loro particolarmente cara o che li ha emozionati.

La scelta è caduta su De Gregori «perché siamo amici da molti anni» ha spiegato Della Casa «e ha condotto con me per una settimana “Hollywood party”, rotocalco di cinema alla radio. È stato un incontro piacevole e intrigante. Quando parla di cinema è molto bravo e interessato».

Quella del primo giorno feriale di festival «è stata una serata molto divertente. Francesco si interessa di film di ieri e oggi, ha gusti precisi e curiosità ampie e sorprende per le sua scelte. Amando tantissimo il cinema, gli ho domandato di scegliere un suo lungometraggio preferito. M’aspettavo “Blow up” o “Easy rider”, invece ha propeso per Rosemary’s Baby».

«È un film che non è invecchiato affatto – ha spiegato De Gregori – L’ho riscoperto dieci anni fa, dopo averlo visto ai tempi dell’uscita. Pensavo mi avrebbe deluso, perché il tempo storicizza le cose». Il cantante, che venerdì compirà 63 anni, ha aggiunto: «Mi sono anche innamorato di quasi tutto quello che ha girato Polanski; lo trovo sghembo, fuori dagli schemi».

“Rosemary’s baby” è un film «divertente ed è strano per un film che è continuamente sotto l’ombra del diavolo. La narrazione, la regia e la figura di Mia Farrow danno al tutto un tono di leggerezza».

«Viene iscritto nel filone del cinema horror, come “Carrie, lo sguardo di Satana” o “L’esorcista”, film in cui si cerca di fare paura allo spettatore, ma non credo che fosse nelle intenzioni di Polanski».

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