Case popolari: la denuncia choc «Una bestia non ci vivrebbe»

Venerdì scatta lo sfratto esecutivo e Salvatore De Magistris insieme alla moglie, 7 figli, e la nipotina dovranno abbandonare l’abitazione di via Nievo per trasferirsi nelle case comunali di via Pellico a Busto Arsizio.

L’alloggio è tale solo sulla carta, perché viste le condizioni generali è impensabile che una famiglia così numerosa, con dei minori al seguito, possa entrare nell’appartamento fin da venerdì qualora la forza pubblica dovesse sfrattarli già nelle prossime ore.

«È una vicenda assurda – dice De Magistris – voi dovete spiegarmi come possono vivere degli essere umani qua dentro. È una casa che cade a pezzi. Non ci porterò mai i miei figli qua dentro. È anche pericoloso».

In effetti dando un’occhiata, anche superficiale all’alloggio, sono diversi i problemi di carattere strutturale e di manutenzione che affiorano.

Problemi che balzano all’occhio in un attimo: «Come si può notare – insiste De Magistris – ci sono crepe che spuntano dappertutto. Crepe nei pavimenti, negli infissi». Anche dai cornicioni delle finestre che si affacciano sul retro della palazzina si sono aperti degli squarci che non lasciano tranquillo Salvatore.

«C’è da restare indignati – aggiunge il padre di famiglia – le crepe si sviluppano anche sul pavimento e sul solaio. Sono visibili sia dal nostro piano che dal piano di sotto». «La struttura – aggiunge – è preoccupante, vivere qui dentro non è possibile. Chiedo alle persone che mi hanno assegnato questo alloggio se ci verrebbero con i loro figli».

Le pareti sono incrostate, le crepe proseguono anche in bagno e all’esterno dell’edificio. «Guardate il balcone – aggiunge De Magistris – manca un tappetino di asfalto di protezione, tanto che si possono vedere i tondini metallici che escono fuori tranquillamente. Vi fidereste a far uscire un bambino su un balcone del genere?».

La situazione è complessa e il tempo stringe: «Siamo molto preoccupati perché venerdì c’è lo sfratto – racconta – ma la soluzione trovata dal Comune di Busto non è per niente accettabile. Tra l’altro dopo la pioggia degli ultimi giorni ci sono state anche delle infiltrazioni d’acqua».

Dall’alto, infatti, si possono notare con chiarezza alcune chiazze di umidità alimentate da probabili infiltrazioni. «Ci sono tre maggiorenni – dice – e cinque minori, ma con quale coraggio si possono spedire delle persone a vivere in condizioni di questo genere? Non ci vivrebbe neppure un animale. Se mi avessero trovato in una situazione del genere con dei bambini mi avrebbero sicuramente tolto i figli».

Tra affitto anticipato, deposito precauzionale e acconto spese, De Magistris ha versato 2.550 euro. «E ogni mese – incalza – ne dovrò spendere 648, di cui 300 d’affitto e 348 come spese. Assolutamente allucinante per il contesto di degrado della struttura. Qui dentro non è possibile vivere». De Magistris, oltre a essere molto arrabbiato, è anche parecchio amareggiato e preoccupato per il futuro: «Anche i servizi igienici non sono adeguati – conclude – tra l’altro mi hanno riferito di aver speso 30.000 euro per dei lavori effettuati all’interno. Vista la situazione generale mi piacerebbe capire che tipo di interventi siano stati effettuati. E vorrei avere una certificazione. Guardando la casa non si può pensare che siano stati compiuti dei lavori».

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