Ridare nuovo slancio e nuova luce ad un luogo unico in tutta la provincia di Varese come il Chiostro di Voltorre a Gavirate, risalente al XII secolo, con un punto accoglienza per i visitatori.
Grandi eventi e mostre di caratura internazionale non mancano, come quelle recenti animate dalle opere dell’associazione dei Liberi Artisti della provincia di Varese; a latitare è la “quotidianità” del Chiostro.
A denunciare il grigiore del luogo è , che ha scritto un articolo in proposito anche sul portale web “Movimpresaitalia”.
«Nessuna volontà di fare polemica fine a se stessa – premette la cittadina che è stata al Chiostro proprio in occasione della mostra dei Liberi Artisti – ma solo la segnalazione di un problema per cercare le giuste soluzioni».
Questo monumento di proprietà della Provincia e gestito dall’associazione “Amici del Chiostro”, presieduta come prevede lo statuto, dal sindaco pro tempore di Gavirate, merita una valorizzazione anche in chiave Expo, quando, si presume, sul nostro territorio arriveranno tanti turisti, anche dall’estero.
«Questo luogo è un contenitore perfetto che valorizza gli oggetti in mostra – afferma Manuela – ma dietro le emozioni che trasmettono quadri, sculture e fotografie trapela un’aria di tristezza e di scarso entusiasmo anche tra gli addetti presenti, la cui attenzione non si desta nemmeno quando ho acquistato uno dei libri esposti».
Ridare vita al Chiostro, con entusiasmo, consapevoli della bellezza unica di questo monumento. «Sembra di sentirsi quasi di disturbo – prosegue la cittadina – non si trova nemmeno il libretto per le ricevute, forse perché le vendite non devono essere troppo frequenti e non c’è nemmeno un sacchetto dove deporre il libro appena comprato».
Il Chiostro deve tornare ad essere un luogo da frequentare tutti i giorni, a prescindere dalle prestigiose mostre che vengono organizzate nelle sue sale.
«Mi sono imbattuta anche mentre uscivo – racconta Manuela Codazzi – in un locale, rigorosamente chiuso, nel quale si vedono esposti prodotti all’apparenza artigianali, probabilmente in vendita, forse un book shop».
La visitatrice lamenta insomma scarso entusiasmo e accoglienza e propone di pensare a trasmettere ad esempio musica in sottofondo; «ci vuole davvero poco per combattere il grigiore» conclude.
«Purtroppo oggi non c’è un vero e proprio punto di accoglienza o un book shop che promuova il luogo – sottolinea il neodirettore artistico – gli spazi ci sono, vediamo di capire che possibilità ci sono per realizzarlo».
Anche la Provincia è pronta ad intervenire. «Affronteremo il problema nelle prossime settimane dopo le elezioni provinciali» afferma , direttore dell’ Agenzia del Turismo.
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