Pro Patria, Serafini allontana la bufera «Aiutiamo i baby. Cessione? In fretta»

C’è aria di bufera alla Pro Patria. E il vento si è alzato forte dopo il pareggio nel confronto diretto con il Mantova in casa. Ci sono nuvole minacciose e sono molto vicine allo Speroni, ed Eolo rischia di diventare impetuoso.

I risultati non arrivano, la classifica langue e la situazione societaria attende da mesi il definitivo assestamento. Un bollettino meteo che non lascia spazio all’ottimismo: la partita di venerdì al Sinigaglia con il Como (ore 19.30) fa addirittura pensare alla tempesta. Insomma, c’è di che preoccuparsi dalle parti di via Cà Bianca. La Pro sembra andare verso le trombe d’aria.

Da buon capitano, Matteo Serafini, predica calma: invita tutti a riflettere, lasciando da parte reazioni istintive che appannano la lucidità necessaria proprio nei momenti di pericolo.

Dice il Serafico: «Che ci sarebbero stati questi momenti era da mettere in preventivo, se consideriamo che siamo partiti in ritardo e che vi era un nuovo gruppo da costruire, con un nuovo allenatore. Non è facile mettere assieme una squadra ex novo, specie con tanti giocatori giovani. Ovvio che si vada incontro ad alti e bassi: ancora oggi sono pochi i titolari, quelli che giocano dall’inizio del campionato. Siamo alla ricerca di equilibri e quindi si provano situazioni che possono cambiare la gara successiva».

«Qui – prosegue – parliamo di giovani che sono alla loro prima esperienza in questa categoria: dopo una partita o due, si chiedono se sono in grado di giocare o meno. Si fanno delle giuste domande, andando alla ricerca di certezze. E questo loro atteggiamento si riflette poi sul campo. Coi giovani devi fare un lavoro paziente».

A rendere tortuoso il cammino ci si mette poi l’incertezza societaria. Ad oggi non si conosce la possibile data clou per il sospirato passaggio di proprietà. Si parla di metà mese, ma molto probabilmente si andrà alla fine di ottobre, con la consapevolezza che l’evento potrebbe slittare ancora. Ovviamente questa assenza di un vero interlocutore si ripercuote nei pensieri dei giocatori, in particolare di chi ha maggiore esperienza, anche se ha la maturità per gestire le situazioni.

Sostiene Serafini: «Quando si cambia proprietà in una società di calcio le cose vanno sempre un po’ per le lunghe: nel caso della Pro Patria, staranno vedendo e valutando le carte. Non saprei dire se si sta andando un po’ troppo in là coi tempi: a noi piacerebbe conoscere qualcosa, o quantomeno avere un po’ di chiarezza su quello che sta avvenendo. Spero che si faccia in fretta, per il bene di tutti: nostro, di giocatori, e dei tifosi».

Non c’è tempo però d’interrogare il futuro andando da qualche maga in grado di leggere le carte, occorre invece lavorare per preparare la gara di venerdì col Como, che verrà trasmessa si RaiSport 1, oltre che sulla consueta piattaforma streaming di Sportube.

Novanta minuti da “mission impossible” contro una delle squadre più in forma e più continue del girone A di Lega Pro: «Una squadra che ha saputo elevare la propria qualità dopo il campionato scorso. Ha inserito giocatori importanti come De Sousa, Casoli, Bernardini in un complesso che aveva già la sua sostanza: non mi meraviglia che il Como sia lì davanti. È così che si fa calcio: si programma, si costruisce anno per anno e i risultati arrivano. Ma se ogni anno fai una rivoluzione, devi sempre cominciare daccapo e paghi. Potrai fare dei risultati, ma arrivano dalla casualità».

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