Non sarà una partita come le altre. Perché quando condividi un cammino – per giunta felice – e poi ti trovi un amico travestito da avversario, beh… un groppo in gola viene. E verrà oggi pomeriggio. A Sannino da una parte; a Bettinelli, Neto Pereira, Corti e Zecchin dall’altra.
Se il groppo, oltre che la gola, dovesse annodare anche testa e gambe, allora il Catania vince facile. Se invece il celebre “fun cool” del Beppe dovesse essere il grido di battaglia dei tre senatori biancorossi, allora potremmo vederne delle belle. Perché il Varese ha imparato a giocare a calcio anche in trasferta. Frosinone insegna. E trovarsi di fronte una squadra che gioca a pallone a viso aperto, per il Catania di questo periodo, potrebbe essere un problema.
Perché un avversario arrendevole, rintanato nella propria metà campo, aizzerebbe l’entusiasmo dei rossazzurri e del pubblico, che al Massimino è un fattore. Un avversario che invece ribatte colpo su colpo, dall’inizio, senza paura, non lascerebbe i tifosi né i giocatori così tranquilli.
Perché, parliamoci chiaro, il problema del Catania, anzi i problemi del Catania sono essenzialmente due: il numero inimmaginabile di infortuni e la serenità psicologica. Gli stop in serie hanno scombussolato prima il lavoro di Pellegrino e poi quello di Sannino. Nonostante una rosa ampia, diventa davvero difficile lavorare con giocatori che si infortunano ed altri che rientrano. La mancanza di qualche titolare di troppo si riflette poi sulla condizione mentale del resto della squadra. Una squadra, lo ricordiamo, costruita per tornare subito in serie A, ma che si ritrova al momento invischiata nella lotta per non retrocedere. Mancano giocatori, dunque certezze.
Soprattutto manca la capacità di lottare per un obiettivo diverso da quello prefissato. Fateci caso: tra le squadre in coda alla classifica ci sono favorite come Catania e Pescara e squadre come Latina e Crotone, che pochi mesi fa erano a un passo dalla serie A. La parabola del Novara la conoscete tutti: senza voler menare gramo a nessuno, più tardi queste squadre si toglieranno dai bassifondi, peggio sarà per loro. Perché si troveranno di fronte avversari mentalizzati all’obiettivo della salvezza, a lottare per ogni centimetro di campo.
La speranza del Varese è che la resurrezione tecnica e mentale del Catania cominci da settimana prossima e che il trend positivo – dopo due vittorie ed un pareggio – prosegua anche in Sicilia. Nonostante qualche assenza di troppo, il morale è alle stelle. Non servono Miracoli. Serve una squadra che mandi in gol Miracoli. E, se ce ne fosse bisogno, una squadra che mandi a “fun cool” il suo allenatore. Vuol dire che il termometro sale ed il tempo volge al bello.