C’è la banda dello spioncino Garage svaligiati in Valcuvia

La “banda dello spioncino” è ancora all’opera e dopo un mese dai colpi di Besozzo si sposta in Valcuvia per metter a segno altri furti con scasso.

– Questa volta è Cuvio il paese preso di mira dai criminali. E’ sabato sera nel piccolo abitato della valle, qualcuno sta agendo indisturbato armato di cacciaviti, flessibile e tenaglie. Fa un buco nella porta di un garage, ne visiona l’interno e decide di squarciare la lamiera rubando quello che il box custodisce. Una scena ripetuta per sedici volte. Questo è quello che sabato sera è successo tra Cuvio e Cuveglio, la banda di scassinatori ha tentato l’apertura di 16 garage delle case e delle palazzine lungo le vie Ronchetto, Valleggio, Cantone e Gino Maggi. In tre di questi i ladri hanno portato via pochi oggetti come un casco e una bici, mentre nel quarto garage hanno sottratto una Ford Fiesta.

I carabinieri di Cuvio e quelli di Luino stanno indagando sull’accaduto associato, con tutta probabilità, alla forzatura di un posto di blocco poche ore prima. Una Opel Corsa nera rubata e con a bordo forse gli scassinatori, non si è fermata all’alt dei militari; la banda ha poi fatto perdere le proprie tracce nei campi prima di dedicarsi alla serata di furti interrotti solo dall’arrivo di qualche proprietario dei garage.

Sulla scena dello scasso sono stati rinvenuti gli attrezzi usati per forzare le lamiere. «I cani hanno abbaiato tutta la notte –raccontano alcuni residenti della zona colpita dagli scassi- Qualcuno si aggirava ancora nei paraggi. Siamo molto preoccupati, ultimamente le cose sono peggiorate tantissimo con le continue intrusioni nei garage di tutta la valle e gli scippi in pieno giorno (i residenti si riferiscono alle due anziane derubate sulla via della palestra; una delle donne finendo a terra a causa degli strattoni del borseggiatore è

stata ricoverata al pronto soccorso di Cittigli). Si tenta di fare vigilanza di vicinato ma questi professionisti del furto sono furbi, curano i proprietari di casa. I cittadini si dicono spaventati, alcuni di loro lavorano in Svizzera, partono presto e tornano tardi: «Ci svegliamo alle prime ore del giorno per andare a lavorare, anche fare pochi metri al buio per recarsi verso i box ci fa paura, come del resto il rientro alla sera ben oltre all’imbrunire. Non sai mai in chi ci si può imbattere –terminano- Quello che temiamo di più è che non si fermino ai garage ma che inizino a puntare alle abitazioni».