Lo stalker piromane:«Botte alla mia ex? Era lei a picchiarmi»

Stalker e piromane? No, vittima. È stato ascoltato dal gip di Varese Stefano Sala, Stefano Vallorini, 29 anni, arrestato su ordinanza di custodia cautelare, per stalking , danneggiamento e incendio doloso

Per il pubblico ministero Vallorini non solo avrebbe perseguitato e picchiato la ex fidanzata, ma avrebbe anche appiccato tre incendi tra 4 e il 20 gennaio di quest’anno.

Tra questi anche il devastante incendio di via Dumenza che ha devastato un deposito camper e distrutto nove camper, due roulotte, due carrelli tenda e un’imbarcazione. Vallorini davanti al gip ha spiegato che quelle telefonate, quei messaggi (a centinaia) alla ex, con minacce e insulti erano «parte del nostro rapporto. Noi comunicavamo così». Comunicazione, non persecuzione, quindi.
Stessa cosa per le percosse: «sarà successo un paio di volte al massimo», ha spiegato Vallorini minimizzando gli episodi. Un paio di schiaffi, nulla più. E avrebbe aggiunto di essere stato a sua volta picchiato dalla fidanzata. Sul fronte incendi la negazione è stata totale. I carabinieri di Luino sono arrivati a lui quale autore degli incendi dolosi seguendo una traccia consistente. Nell’ordine sono stati dati alle fiamme: un cassonetto vicino all’abitazione della fidanzata, il deposito camper dove il padre della ragazza aveva lasciato l’autocaravan e, da ultimo l’auto sempre intestata al padre della ex fidanzata.

Gli incendi, per gli inquirenti, erano mirati; i danni sono stati elevatissimi perché a Vallorini il fuoco è poi sfuggito di mano. Ma l’obbiettivo era sempre lo stesso.
L’arrestato ha negato tutto dichiarando che, anzi, si faceva sempre dire dove il quasi suocero posteggiava la macchina in modo da potergliela sorvegliare onde evitare che qualcuno la rubasse. Vallorini, che era già stato arrestato per tentato omicidio dopo aver colpito con un cacciavite all’addome un ragazzo reo di aver preso in giro il suo padre sul luogo di lavoro, si è dipinto come un buono, servizievole coinvolto in una storia complicata. Il gip ha confermato la misura di custodia cautelare in carcere.