– «Babbo Natale non è riuscito a fronteggiare lo stress. Strozzato dalle tasse, non riuscendo a portare i regali ai bambini, ha compiuto un gesto estremo».
Sembra dire questo il pupazzo di Babbo Natale che penzola, impiccato con un cappio al collo, in via Maspero, a due passi dal biscottificio abbandonato, nei pressi del cimitero.
Una scena più truce che spiritosa per chi, camminando lungo il viale, a un certo punto si trova il pupazzo davanti agli occhi. Il Babbo Natale porta la parola di «addio» scritta sul cappello. Un cartello giustifica il folle gesto con la frase: «A causa delle tasse». Sul sacco sono scritti i nomi delle ultime imposte che hanno fatto penare gli Italiani: Imu, Tari e Tares. Al posto dei regali c’è solo un po’ di erba.
È giallo su chi sia stato ad appendere il Babbo Natale all’albero. Un buontempone? Una persona che odia l’atmosfera lieta del Natale?

Babbo Natale impiccato in via Maspero
Cercando su internet ci si imbatte in altri Babbi Natale impiccati. Si tratta per lo più di pupazzi di grosse dimensioni, appesi nelle piazze più importanti delle città. Lo scorso anno le impiccagioni – frequenti nelle zone di Rimini e Bologna – erano state rivendicate da Forza Nuova che aveva usato i manichini vestiti da Babbo Natale per mettere in scena una macabra protesta contro Equitalia.
Probabilmente il Babbo Natale di Giubiano costituisce un episodio isolato, oppure un debole eco di quella iniziativa.
Si tratta infatti di un pupazzo di piccole dimensioni, che può passare inosservato e che, pertanto, non si presta a essere protagonista di una protesta in grande stile.