Strada sistemata Ma non l’inciviltà

Il sempre vituperato asfalto, con in fondo una buona notizia; le auto parcheggiate come fossero giocattoli di un bambino sul tappeto, in questo caso senza lieto fine (per ora).
Il Segnalaci Varese di oggi si focalizza su due temi che – in un’ipotetica classifica delle segnalazioni – veleggerebbero, insieme ai rifiuti, nelle prime posizioni.

Risale al primo giorno di febbraio una secca lamentela inviataci sul nostro sito (www.segnalacivarese.it) e riguardante una breve arteria del centro città.
«Non saprei come definire via Indipendenza per quanto è malconcia – si legge nella missiva – Inizialmente era piena di buche, alcune delle quali successivamente sono state chiuse in modo tale da creare dei dossi impraticabili. Serve un’asfaltatura completa e non semplici rattoppi. Ora è un’indecenza lasciata al degrado dal nostro Comune che non ha provveduto a ripristinarla». C’è poco da aggiungere a parole che descrivono perfettamente le condizioni in oggetto. Per chi non lo sapesse, si tratta del collegamento tra la fine di via Veratti e via Giuseppe Grandi, una strada ad accesso limitato e quindi ad esclusivo appannaggio dei residenti e degli autobus dell’Azienda Varesina Trasporti.
Sebbene, dunque, non si stia scrivendo di un punto nevralgico del traffico cittadino, via Indipendenza merita comunque attenzione, perché gli interventi continuamente ritardati l’hanno portata allo stato attuale. La segnalazione del lettore è stata immediatamente girata all’assessore all’Ambiente , competente per delega anche su lavori ed appalti pubblici.
Immediata anche la risposta: l’asfaltatura è inclusa nel piano straordinario previsto per la prossima estate; non ci si può ancora sbilanciare, tuttavia, nel garantirne la fattibilità, almeno fino a quando non sarà approvato il bilancio. Non resta che sperare.
Un altro utente, il 31 gennaio, ha invece lanciato in rete il seguente avviso: «Il marciapiede antistante la farmacia dell’ospedale in viale Borri, proprio di fronte al Circolo, risulta inaccessibile non solo ai disabili ma anche ai pedoni, poiché ogni possibile varco è occupato da auto in sosta».
Neanche a farlo apposta, una ricognizione compiuta nel pomeriggio di ieri ha fotografato in pieno la descrizione del lettore: una macchina era parcheggiata proprio alla fine del percorso pedonale in direzione nord, ostruendo completamente il passaggio e costringendo a scendere dal marciapiede.

Se per un pedone quest’ultima è un’operazione non impossibile e implicante un semplice fastidio, per una carrozzella la questione è ovviamente molto più complicata.
Solo le multe possono fungere da deterrente in situazioni simili: è vero che la zona non dispone di un’ampia possibilità di sosta, tutt’altro, ma è vero anche che non pensare ai danni causati da un proprio gesto è sinonimo di egoismo ed inciviltà.