La sartina cinese è diventata manager

Il suo lavoro è partito dal basso ma, nel giro di pochi anni, è cresciuto ed è diventato un’impresa. Lin ha aperto un parrucchiere e diverse sartorie. L’ultima in via Indipendenza. «I clienti? Tanti»

– Uno spirito da “grande” imprenditrice. Anche se il suo lavoro parte dal basso, da attività semplici come una sartoria. O l’apertura di un salone da parrucchiera. Eppure, nel giro di pochi anni, è riuscita ad aprire diversi negozi nella città di Varese.
Di cui l’ultimo è quello appena inaugurato in via Indipendenza, traversa a traffico limitato di via Veratti, all’angolo con piazza Beccaria.
La “sartina” Lin, origine cinese ma da anni ormai residente a Varese, continua a stupire per la sua capacità di gestire attività commerciali. Da qualche giorno ha infatti aperto insieme a una collega la Sartoria di Chen Shui Bin.

La sua prima attività l’ha aperta nel 2011 vicino alle Corti. Quindi un raddoppio, dopo pochi anni, con un’altra apertura in viale Milano. E non manca nemmeno un’attività da parrucchiera. Oggi punta tutto sulla nuova apertura in via Indipendenza.
E il lavoro non manca, perché è sempre più alto il numero di persone che per fare rammendi e lavori sugli abiti si rivolgono alle sartorie. Non solo uomini, come si potrebbe pensare, ma anche donne. E queste ultime sono le più numerose.
«Più o meno i clienti si equivalgono tra uomini e donne – spiega Lin – ma le donne sono leggermente più numerose. Anche se c’è la crisi, anzi forse proprio per questo, i clienti non mancano. Probabilmente preferiscono riparare i vecchi abiti, invece di comprarne di nuovi».

E quindi gli affari vanno abbastanza bene. Del resto, nella sartoria viene offerta anche qualità e professionalità. Lin ha infatti lavorato anche per marchi prestigiosi.
«Ho cominciato a lavorare per Missoni e Dolce&Gabbana – racconta – dove ho imparato sui loro modelli a usare la macchina da cucire e a realizzare abiti di alto livello. Quindi ho maturato l’esperienza per portare avanti in autonomia questo lavoro».
Come già nelle attività passate, si occupano di ogni tipo di rammendo.

«Orli ai pantaloni (dal semplice jeans all’orlo più elaborato), allargo e stringo abiti e gonne, accorcio le maniche di giacche e giubbotti e rifaccio le fodere ai cappotti. Fino alla sartoria su misura». Basta portarle il modello o la foto di un vestito che ci piace, e che magari non possiamo permetterci, e Lin lo realizza «tale e quale – dice lei – ma a prezzi più contenuti».
Anche il materiale è a discrezione del cliente. Chi ha della stoffa può presentarsi nella piccola sartoria e decidere come usarla. Le ditte individuali cinesi, nell’ultimo decennio, sono aumentate del 348% in provincia di Varese.

E in Lombardia, rivela una ricerca di qualche anno fa della Camera di Commercio di Milano, dopo il commercio (21% delle iscrizioni di imprese individuali cinesi nei primi due mesi del 2010), i bar (17%), i centri benessere (8%) e i parrucchieri (6%), le scelte degli imprenditori d’oriente si orientano proprio verso le sartorie, che rappresentano il 5%.
Un servizio, quello offerto dalla sartoria, che viene sempre più ricercato dai varesini, come testimonia quindi l’alto numero di clienti. Segno anche dei tempi. Lavori che una volta venivano fatti in casa, oggi vengono portati da professionisti esterni.