Avanti sul cammino iniziato col Real Vicenza, bloccatosi col Novara e ripreso poi con decisione contro il Sud Tirol. Oggi per la Pro Patria c’è un’altra tappa a Mantova della lunga e faticosa traversata del deserto da portare avanti con successo. Non ci sono alternative per allontanarsi dalle sabbie mobili dell’ultimo posto e nel contempo avvicinarsi alle carovane che stanno davanti(Lumezzane e Albinoleffe). I tre punti con gli altoatesini hanno consentito di intravvedere le loro sagome, ma vi sono ancora diverse dune con il rischio che potrebbero diventare d’inciampo e con la sabbia che potrebbe infilarsi negli occhi.
È però un’altra Pro Patria nei suoi aspetti psicologici e tecnici, molto più consapevole dei propri mezzi, rafforzata dai quattro punti in tre partite e con dentro comunque la certezza che sul cammino si troveranno pericoli, insidie, trappole che potrebbero rallentare la marcia e fiaccare il coraggio arrivato corposo dalla vittoria di sabato scorso. Una Pro Patria matura.
Ha liberato la testa da riserve mentali e l’aria più pulita aiuta l’ossigenazione di tutti i tigrotti. Ha finalmente la possibilità di allenarsi con intensità e da squadra, sapendo che in campo indossa la maglia chi merita e chi ha qualità. Un qualcosa di scontato si dovrebbe dire. Ma con il vissuto dei mesi precedenti, potersi allenare con serenità e mandare in campo chi vale, dalle parti dello Speroni è come assaporare la naturale fragranza del pane appena sfornato come qualcosa di straordinario dopo aver mangiato pane nero e raffermo.
Un paradosso? Sicuramente. E questa sorta di stranezza, tutta biancoblù, potrebbe rivelarsi il valore aggiunto da qui a maggio per conquistare la salvezza. A prescindere dei nuovi arrivati Palumbo, Pisani e Calzi oltre a Brunori e Casolla, la Pro non ha mai potuto disporre full time di Botturi, Arati e Bovi; da considerarsi dei nuovi acquisti a tutto tondo anch’essi “arrivati” gennaio. Erano lì, ma una serie di incredibili circostanze facevano si che dovessero andare in tribuna. Ne viene fuori una squadra con ben altra qualità e con corpose possibilità di giocarsi la permanenza in Lega Pro. Da non scordare poi l’incidenza di un mister. Il primo.
Tutti elementi che inducono all’ottimismo anche se la vigilia dell’incontro sembra turbare per un possibile infortunio di Palumbo. Il giocatore risulta tra i convocati e mister Montanari dice:«L’abbiamo convocato e domani(oggi ndr) vediamo il da farsi». Sulla partita il trainer vuole «continuità e mi piacerebbe capire se la vittoria con il Sud Tirol è stata solo un episodio oppure un cammino iniziato con il passo giusto». La partita con il Mantova «ci deve dire queste cose e mi attendo delle risposte dai ragazzi che ho visto carichi e con dentro la voglia di fare bene. Specialmente in queste categorie la motivazione fa la differenza ed è quella che ti permette di superare le difficoltà».
Sguardo alto dunque per la carovana biancoblù con Montanari a fare da guida e con Serafini e compagnia a seguirne le orme senza dubbi o riserve mentali. La traversata del deserto non è paragonabile ad una passeggiata di salute. Ovvi i pericoli. Superabili con l’intramontabile spirito, quello che ha permesso alla Pro di aver compiuto ieri novantasei anni.