«È stato come segnare a tempo quasi scaduto»

L’intervista a Silvio Papini, cuore biancorosso

È stato un po’ come segnare un gol a tempo scaduto, quando tutto sembrava ormai perso e l’inferno distante soltanto lo spazio di uno sguardo. Silvio Papini si asciuga il sudore dalla fronte: una battaglia è vinta, ora c’è da vincere una guerra. E sarà dura, durissima.

Io ci credevo eccome: sarà che sono un ottimista per natura, ma per quel che mi riguarda finché non è finita, non è finita.

Diciamo che è stata una mattinata complicata, convulsa. In una parola: intensa. Tutto si è concluso per il meglio, c’erano stati degli abboccamenti nei giorni scorsi, in zona Cesarini siamo riusciti a concludere.

Nemmeno sotto tortura.

Saremmo rovinati, sarebbe finita. Un ulteriore penalizzazione sarebbe stata la mazzata finale: nella classifica, ma anche e soprattutto nel morale.