«Caja? Era quello che ci serviva»

Rosario Rasizza, ad di Openjobmetis, può parlare a cuor leggero di una squadra che appare rinata «Stando tutti uniti ne siamo venuti fuori. E a fine stagione, lo prometto, arriverà una bella sorpresa»

L’ultima volta che lo avevamo sentito eravamo nel mezzo del terremoto: dimissioni di Vescovi, poi di Pozzecco, tutte le certezze su cui si era basata un’intera stagione crollate in appena una settimana. Rosario Rasizza aveva cercato di puntellare la casa diroccata: «Per uscirne bisogna stare uniti. La fiducia è totale».

Ha fatto bene a fidarsi. A distanza di un mese la squadra che porta il nome della società di cui è amministratore delegato è in piena risalita: «Le medicine che stiamo somministrando ai giocatori e alla struttura stanno dando dei buoni frutti – esordisce il cavaliere – Aspetterei a cantare vittoria, ma la strada è quella giusta: mi piace lo spirito e l’appartenenza alla maglia che finalmente tutti stanno dimostrando da qualche partita a questa parte».
A più d’uno, opinione pubblica compresa, pare che il medico che ha firmato il ricettario abbia un nome ben preciso: Attilio Caja. Rasizza concorda: «Non posso dire di conoscerlo personalmente, visto che l’ho incontrato solo una volta negli spogliatoi e ci siamo semplicemente salutati. Ma da quello che ho visto si tratta di una persona posata e di un gran lavoratore: proprio quello di cui aveva bisogno una squadra giovane e con buone potenzialità».