L’hanno chiamato “Google”, come il sito internet più visitato del mondo. Un nome azzeccato per un cane che ne ha viste davvero tante. Dopo un passato da combattente, è emigrato dalla Romania a Busto Arsizio. Oggi, se potesse parlare, Google ringrazierebbe “Save the dogs and other animals”, l’associazione Emi di Varese e la volontaria .
La storia di Google ci fa capire che siamo di fronte a un vero e proprio eroe. È stato recuperato nel Danubio, mentre nuotava, o meglio annaspava nell’acqua per non annegare.
In quel fiume Google è stato gettato di peso, da un uomo che probabilmente se ne serviva per organizzare combattimenti clandestini. Il cane, infatti, era denutrito, pieno di zecche e di tagli sulle orecchie. La persona che lo ha soccorso ha assistito alla scena, ma ha dovuto aspettare un po’ prima di recuperarlo, per la paura che il proprietario se ne accorgesse e impedisse il salvataggio.
Una volta tirato fuori dall’acqua Google era stremato. È stato portato al presidio dell’associazione Save the dogs (Std), ed è finito nelle braccia di Gaia, volontaria italiana che si trovava proprio lì a Medgidia. «Google è stato portato da noi perché in Romania non ci sono ambulatori veterinari come in Italia, quindi il nostro rifugio viene ad essere un punto di riferimento per le persone che hanno a cuore gli animali, e che non sono molte purtroppo – dice Gaia, che continua – In Romania i cani non vengono considerati animali domestici, ma “strumenti” utili all’uomo».
«Li si nutre con un tozzo di pane e quando non servono più ce ne si sbarazza. Probabilmente Google non dava soddisfazione come cane da combattimento e non valeva la pena spendere soldi per mantenerlo. I Dogo Argentino, infatti, mangiano parecchio, sono abbastanza delicati e soffrono il freddo».
I volontari di Std si trovano a Medgidia – zona rurale a sud della Romania – nel 2004 per contrastare, con un programma di sterilizzazioni, gli avvelenamenti che la polizia portava avanti per tenere sotto controllo la popolazione canina. L’ambulatorio è stato ricavato in un piccolo edificio agricolo riconvertito, una soluzione temporanea in attesa di una vera clinica veterinaria. Lì possono essere ospitati venti cani nel reparto post-operatorio e cento nei recinti. I volontari si occupano anche di sensibilizzare la popolazione locale, diffondendo la «cultura del cane da compagnia».
Il salvataggio di Google è avvenuto nel giugno scorso. Ci sono volute circa cinque mesi per rimetterlo in sesto, perché quando è stato salvato era ridotto a pelle e ossa. Adesso si trova a Busto Arsizio.
«Nonostante questo passato travagliato, il cane conferma la sua buona indole. Ha superato test comportamentali e di comprovata non aggressività» specifica Gaia che di lui si è innamorata a prima vista, vedendo i suoi occhi grandi e tristi: «Mi ha colpito, è stato come un segno del destino».
Adesso Google, maschio castrato che si stima avere circa due anni, sta cercando una casa per sempre. «È un cane buonissimo ed equilibrato con le persone, compatibile con altri cani ma non con i gatti. La famiglia ideale per Google ha già avuto esperienza in passato con i cani di grossa taglia». Per informazioni e adozioni telefonare al numero: 348/22.84.438.