Al rientro in Italia dai campionati del mondo di nuoto paralimpico di Glasgow, per gli atleti azzurri e lo staff tecnico è scattato lo strameritato rompete le righe che ha introdotto le vacanze.
Tra le prestazioni e le medaglie guadagnate nella positiva e produttiva trasferta della nazionale in Scozia c’è tanto del progetto “AcquaRio” targato Polha Varese.
I record e le sei medaglie di Federico Morlacchi, insieme alle due finali dell’esordiente Alessia Berra, sono la miglior gratificazione all’impegno dell’associazione varesina, che in “AcquaRio” ha compreso anche le altre azzurre medagliate: Arjola Trimi della Polisportiva Bresciana No Frontiere e Giulia Ghiretti della Ego Parma Nuoto.
E con loro, non convocate per le gare mondiali, anche l’altra tesserata Polha Arianna Talamona e Francesca Secci della Sa.Spo Cagliari.
La rete funziona, e siccome succede in Italia si potrebbe parlare di miracolo. Conoscendo i protagonisti il condizionale è dovuto. Sì, perché in realtà “AcquaRio” è il frutto di passione, logica e competenza, di persone giuste al posto giusto.
Locomotiva è senz’altro la Polha, ma tutt’altro che semplici vagoni sono le società dei sei atleti, determinate a fare squadra per il bene comune, con la benedizione della Finp e, per quanto riguarda la sede, il centro sportivo Saini, del Comune di Milano.
Per qualità e promozione l’attività di base del nuoto paralimpico italiano ha poco da imparare dal resto del panorama europeo. Da invidiare, e tanto, i nostri tecnici hanno invece gli investimenti e soprattutto le strutture di altri Paesi.
Lasciando stare il “paradiso” della Paralimpiade di Londra 2012, in Italia con anche un solo impianto come quello visto a Glasgow (due vasche da 50 metri accessibili, comunicanti e coperte) il ct Riccardo Vernole e i suoi collaboratori in azzurro avrebbero l’opportunità di programmare e produrre ben altro.
Anche se solo parzialmente, per “AcquaRio” è già così. Definito da Vernole «un progetto intelligente e ambizioso da moltiplicare», il programma non ha una struttura dedicata: ma gli orari e gli spazi acqua garantiti dalla Saini sono già tanta roba.
Una realtà che permette agli atleti di condividere la quotidianità, fatta di studio e allenamenti, senza il disagio di lunghi trasferimenti.
In più, proprio alla vigilia dei Mondiali è stato concluso un accordo di sponsorizzazione con Banca Popolare di Milano, che porta ossigeno utile per guardare con più serenità alle qualificazioni a Rio de Janeiro 2016.
Nessun particolare è stato trascurato nella scelta dello staff tecnico, coordinato da Massimiliano Tosin a stretto contatto con Micaela Biava, il preparatore atletico Luca Caviggioni e la psicologa Michaela Fantoni.