È arrivata la diagnosi, ed è la peggiore che ci si potesse immaginare. A poco è servito sperare che non fosse nulla, che fosse solo una botta, uno spavento. Purtroppo no, l’esito è impietoso: frattura scomposta alla caviglia con interessamento legamento, e frattura del perone. Francesco Gazo resterà quindi fuori causa per un bel po’, ed è una bruttissima botta per il Varese.
Il perno del centrocampo, l’uomo di esperienza, un pupillo di Melosi. Sarebbe stato il valore aggiunto, ma nulla è perduto. Francesco è stato ricoverato ieri all’ospedale di Luino ed oggi verrà operato dal professor Montoli e dal suo team di lavoro. Non si dà pace però, durante l’amichevole di ieri ha scritto ripetutamente a mister Melosi per avere aggiornamenti, per sapere come stavano andando i suoi compagni. Perderlo adesso è davvero un peccato. I tempi di recupero dovrebbero aggirarsi tra i due ed i quattro mesi. Giorgio Scapini è già al lavoro per trovare un sostituto, ma la delusione e la tristezza nei suoi occhi sono chiare: «Mi spiace molto perché Francesco si era messo in gioco per il Varese. Lo aspettiamo per il ritorno». Tutti i suoi compagni si sono stretti attorno a lui, con una bellissima foto scattata negli spogliatoi. “Forza Gazo”, un abbraccio forte e caloroso ad un compagno che pur conoscono da poco. E’ il segnale che il gruppo è coeso, forte, unito, e questa è di gran lunga la miglior medicina per superare le avversità. Il Varese c’è e non ha accusato il colpo, rispondendo alla grande sul campo.
I pensieri dei compagni sono tutti per lui, a partire dall’eroe di giornata Lercara: «Francesco è un giocatore di esperienza fondamentale in questo Varese, in mezzo al campo sa fare la differenza. Mi spiace tanto non vederlo in campo per così tanti mesi. Lo abbraccio e lo aspetto in campo ancora più forte di prima, perché so che sarà così».
Anche il portiere Claudio Bordin, intercettato a bordo campo quando ancora la partita era in corso, è dispiaciuto per Gazo e gli dedica un pensiero, nella speranza di rivederlo presto in gruppo: «E’ un vero peccato, soprattutto perché è un compagno di squadra. Noi siamo un grande gruppo, sfido chiunque a dire il contrario, e risponderemo presente anche senza di lui, e lo faremo per lui. Da parte mia, gli faccio un grosso in bocca al lupo. Però lo sappiamo, sono cose che nel calcio capitano e possono capitare, sono sempre successe ma si spera sempre che non capitino a te, o a qualche compagno di squadra. E’ una grossa perdita, ma noi ci siamo». La faccia più tesa e dispiaciuta è quella di Giuliano Melosi. Lo ha voluto fortemente, e quando Gazo ha sposato il progetto del nuovo Varese, il mister lo ha messo subito al centro delle sue idee.
Gazo è la chiesa al centro del villaggio, il fulcro, tutto doveva girare attorno a lui ed alla sua esperienza. Inutile pensare cosa stia passando per la testa di Melosi: «Non giriamoci troppo intorno, l’assenza di Gazo sarà pesantissima. Da allenatore, confido in questo gruppo però, che è fantastico ed ho già avuto modo di constatarlo. In dieci giorni abbiamo creato uno spirito di spogliatoio incredibile, fenomenale. Mi spiace anche perché reputo Francesco un giocatore fuori categoria, non da Eccellenza. Per quanto mi riguarda, potrebbe stare tranquillamente in Lega Pro, e questo quantifica l’importanza della sua assenza. E’ un trascinatore, è il mio alter ego in campo e si era calato perfettamente nella parte. Gli staremo vicini perché ne ha grandissimo bisogno, e perché è giusto che sia così. Già durante la partita mi ha scritto dei messaggi, lo chiamerò, Di sicuro lo aspetto nel girone di ritorno, tornerà più forte e farà la differenza. Scrivetelo, ne sono sicuro».