«Busto Arsizio è capitale dello sport». Partite di pallavolo di serie A tutte le domeniche, la pallanuoto in serie A e in Champions League, impianti tutti affidati in gestione ai privati (tranne uno, lo Speroni): è rinascimento sportivo nell’ex Manchester d’Italia. L’unica ombra: la Pro Patria retrocessa e ancora nel limbo. Il sindaco e l’assessore allo sport non possono che essere soddisfatti, alla vigilia dell’inizio di una stagione sportiva che si preannuncia epocale. Sì, perché gli ultimi “acquisti” fatti dalla città sono da sensazione.
Da un lato, c’è la Sport Management, il club di nuoto e pallanuoto proprietà del gestore (veronese) della piscina Manara, che mette radici a Busto Arsizio: il team di serie A di pallanuoto, iscritto alla Champions League europea, da settembre giocherà le proprie partite interne proprio alla Manara, dopo aver girovagato tra Monza (sede delle partite) e Mantova (sede degli allenamenti). Non solo, la società sta anche predisponendo in città una foresteria, con appartamenti a disposizione per i propri giocatori. «Al di là del fatto sportivo, c’è anche un indotto economico da non sottovalutare – fa notare , docente di ordinamento sportivo al’università Liuc di Castellanza – tutto questo è il frutto della lungimiranza di chi negli anni scorsi ha investito sul rinnovamento di una struttura, come la piscina Manara, che oggi è tra le migliori d’Italia».
Non solo, se guardiamo al PalaYamamay, va ancora meglio. Perché, all’indomani dell’accordo che assegna la gestione per 24 anni alla Futura Volley del patron , da ottobre il palazzetto di viale Gabardi, ormai da molto tempo “ex” cattedrale nel deserto, sarà impegnato tutte le domeniche con i match della serie A del volley. Alle farfalle marchiate Uyba si alterneranno infatti le azzurrine del Club Italia, il team composto dalle giovani emergenti del giro della nazionale
che è stato iscritto alla massima serie della pallavolo femminile e che ha deciso di spostare la propria sede di gara dal centro Pavesi del quartiere Gallaratese di Milano (dove le azzurrine continueranno ad allenarsi) al PalaYamamay. E in una provincia sportiva come Varese che secondo le statistiche de “Il Sole 24 Ore” perde posizioni (da ottava a 24esima in Italia in un anno), «Busto Arsizio si conferma capitale», come fa orgogliosamente notare il sindaco Farioli.
Nel frattempo, il quadro dell’impiantistica sportiva si sta ormai chiudendo con il segno positivo: detto della Manara e del PalaYamamay, gli impianti ex Agesp sono ormai tutti già assegnati o in fase di assegnazione (la pista di atletica e i campi da tennis del Parco Sempione), mentre l’unica incognita è lo stadio Speroni. Attrattivo per via delle opere di ristrutturazione compiute negli anni scorsi (il Seregno, in procinto di ripescaggio in Lega Pro, ha chiesto di utilizzarlo in attesa del completamento dei lavori del proprio stadio), è in attesa di convenzione non appena si saranno diradate le nubi societarie sul passaggio di proprietà.