Qui mancano i giocatori non l’impegno

Il commento di Fabio Gandini dopo la sconfitta al Forum della Openjobmetis Varese per 90-62

Avevamo chiesto risposte (non noi, tutti, tutti coloro che amano Varese e soffrono nel vedere la sua versione proposta al pubblico alla prima giornata) e almeno per metà partita alcune risposte sono arrivate. La prima nell’atteggiamento. Se contro Caserta era stata l’emozione a giocare un brutto tiro, ieri l’emotività è stata rimandata al mittente. Se nella sciagurata prestazione d’esordio era mancata l’abitudine alla “garra” che

anche un campionato di questo livello – non alto – richiede, ieri sono stati fatti dei passi avanti, stimolati da quell’orgoglio che era impossibile non sgorgasse: quando ti bastonano da destra e da manca, quando tu da solo ti accorgi di essere troppo brutto per essere vero, quando sei costretto a metterti in discussione perché il modo ti giubila, l’unica àncora cui appigliarti è quella.

La seconda nel gioco. Non è stato solo merito di Ukic: la mano di Moretti si è vista nelle spaziature, nella fluidità ritrovata dei suoi, nella capacità di coinvolgere anche chi alla prima era stato spettatore non pagante (Varanauskas su tutti: attenzione, questo da play di riserva è tutt’altro che inutile). Roko, il senza fratelli (almeno dal punto di vista tecnico), aiuta e non poco: ha dato ordine, raziocinio, disciplina di pensiero prima ancora che di esecuzione, fin quando il fiato gli ha concesso di tenere la bacchetta in mano.

Il vero problema è che tutte queste cose positive sono durate solo un tempo, poi Varese si è sciolta nella sua impalpabilità sotto canestro. Quando a rimbalzo vieni letteralmente doppiato, quando i lunghi avversari ti scappano da tutte le parti perché sono più grossi, più esperti, più tutto, hai voglia a metterci l’orgoglio di cui sopra. Apriamo gli occhi e confermiamo l’impressione

della prima giornata: qui non mancano né l’impegno, né i progressi, tecnici e mentali; qui mancano i giocatori. Cerchiamo di essere più realisti del re, anche a costo di essere sgradevoli: gli infortuni di Galloway e Wayns hanno “risolto” un problema, quello di una regia all’altezza della situazione (peraltro con un correttivo a tempo: quanto sarebbe bello vedere un giorno Ukic con Wayns…).

Ma lì dove si fa a sportellate, dove il sole non batte mai e bisogna essere uomini strutturati da Dio con determinate caratteristiche, ci sono falle enormi. O Davies o Faye: due giocatori leggeri e frontali così, insieme, regalano troppo. Sempre pronti a essere smentiti dal campo futuro o dalle alchimie con cui il coach proverà a fare di necessità virtù, ma il pesante -28 della serata del Forum è tutto qui. Domenica prossima ci saranno contendenti più abbordabili di questa Milano: servono i due punti, servono subito.