Domanda: un uomo percepisce una più acuta sensazione di freddo a -28 gradi o a 0? Il quesito sembra talmente semplice da non valere il disturbo di una risposta, ma non se si parla della Varese cestistica. Si rigiri la tesi: fa più male perdere un derby, il derby, di ventotto punti oppure vedere lo zero tondo in classifica dopo due giornate
di campionato?Per puro amore di statistica va riferito che una Pallacanestro Varese al palo dopo due gare è una primizia accaduta solo tre volte negli ultimi vent’anni, l’ultima nella stagione 2007/2008. Anche qui non vale il disturbo rammentare agli appassionati come si concluse quell’annata sportiva alle pendici del Sacro Monte: i ricordi di una retrocessione albergano nella pancia, più che nella mente.
Menagrami? No, preoccupati. Tanto. Spira un vento strano da queste parti, un soffio che sussurra di non disperare perché è passato troppo poco tempo per farlo, ma anche di stare attenti, perché se gli strumenti di correzione agli errori sono la cecità e le giustificazioni, la pozzanghera rischia di diventare presto burrone.
La preoccupazione si porta dietro tanti perché, senza malizia: c’è solo la voglia di capire cosa pensi chi è a tutt’oggi chiamato a essere artefice del destino di un patrimonio comune vestito di biancorosso. Come un mantra continueremo a chiedere, per esempio, quanto sia costata la squadra che in campo, finora, ha fatto male agli occhi, al cuore e al palato degli appassionati. Continueremo a domandare, non si sa se da stolti o da coriacei, se le risorse disponibili sono state davvero maggiori rispetto agli ultimi deludenti anni (non potevano essere utilizzate meglio, nel caso?) oppure se sia necessario dare fede alle recenti dichiarazioni secondo cui il catastrofico inizio comporterà rimedi che per ora non hanno nemmeno le coperture economiche. Persevereremo nell’interrogarci, poi, su un dubbio quasi amletico: nello sport dei canestri, non in economia domestica, è meglio prendere pochi (ma buoni) giocatori con un contorno di mestieranti, oppure prendere tanti giocatori ma tutti (più o meno) mediocri?
Due appunti tecnici, solo poche righe: ha senso acquistare un playmaker – la base, l’essenza di qualsiasi squadra di basket – solo per due mesi? Costa troppo: va bene, ma cosa accadrà quando il buon Ukic leverà le tende per andare dove per tecnica superiore gli compete? La pallacanestro non era lo sport di quelli alti e grossi? Perché allora non si vede traccia di soggetti del genere sotto i tabelloni varesini?
Altro giro: dichiarare che il nostro campionato inizia dopo due sconfitte, non è un po’ una mancanza di rispetto nei confronti di chi si aspettava iniziasse due domeniche fa e nel frattempo ha speso denaro e vita vissuta per assistere a due prestazioni a consuntivo molto negative? Siamo quasi alla fine: perché questa squadra non ha ancora i 40 minuti nelle gambe dopo quasi due mesi di allenamenti? Perché in ogni stagione, puntuali come le tasse, sopravvengono infortuni che cambiano il corso degli eventi? Una quota di bilancio è stata previdentemente accantonata alla voce “spese per esorcisti”?
Perché, infine, ci dobbiamo già sentire tutti condannati a un altro anno di assoluta mediocrità, se andrà bene? Rispondere anche solo a una di queste domande potrebbe far alzare la temperatura: gli zero gradi sono già entrati nelle ossa di una città intera.