Adesso almeno giocheremo incazzati

Il commento del direttore Andrea Confalonieri: «Un gol irregolare e fortunoso preso all’apparenza su papera del portiere. Otto le occasioni fallite.»

Un gol irregolare e fortunoso preso all’apparenza su papera del portiere. Otto occasioni fallite, un paio incredibili, un arbitro che fischiava forse per diventare famoso ed eterno come colui che fece perdere il Varese, nemmeno fosse Candussio di Cervignano o Nasca di Bari (non sei né Candussio né Nasca, signor Bracconi). O come se, entrando al Franco Ossola, il protagonista assoluto dovesse essere lui, e invece a calcio si gioca in 22. La prima sconfitta è anche la più amara. Perché vai fuori dalla Coppa. Ma soprattutto perché, con questo potenziale, non puoi non fare un gol nelle ultime due partite, non puoi piacerti troppo sotto porta dopo avere tenuto palla per quasi tutta la partita, non puoi scioglierti alla prima difficoltà della stagione (il gol preso), non puoi andare a cercare sfiga e guai. Ma alla gente del Varese e alla curva alla fine non interessa nulla. Cantano, tifano, applaudono la squadra e profetizzano nel momento più difficile: torneremo in serie B. Cantano, tifano, applaudono perché ci credono, soprattutto ora: perché la gente del Varese ne ha viste molto peggiori di questa, e ne è uscita sempre

alla grande. Più forte, unita, immensa. E’ un grande insegnamento, è una partita che fa uscire allo scoperto alcuni problemi, sotto traccia da qualche settimana: siamo belli ma un po’ fumosi, forse serviva andare a schiantarsi, anche se ti schianti solo perché un gatto nero ti attraversa la strada, per diventare cattivi, un po’ più incazzati e meno leggeri. Il Varese affoga in una pozzanghera, e una formica diventa un elefante. Il povero Ardor Lazzate esce al grido ingiusto “ladri-ladri”, ma perché? Non aveva nulla, si è aggrappato a tutto: ha dato quel poco che aveva trasformandolo in oro, storia e leggenda da raccontare ai nipoti. Avrai sbagliato pure sette occasioni, l’arbitro ci ha messo molto del suo ma nulla di tutto ciò giustifica il fatto che subito il gollonzo – un gol tragicomico, mai visto prima, perché il giocatore ospite, scivolando nel momento di battere la punizione, si tira addosso la palla (quindi la tocca due volte!) creando un pallonetto fantozziano – il Varese sia andato nel panico, rischiando l’imbarcata. Ma, come canta la curva, noi siamo sempre qui. E torneremo in serie B.