VARESE – Com’è nella tradizione dell’Handicap Sport Varese ogni estate serve per ricaricare energie e morale per far fronte ai diversi aspetti, non tutti piacevoli, che ogni realtà sportiva si ritrova davanti ogni giorno per programmare e sostenere l’attività sul campo necessariamente di pari passo con quella meramente burocratica e organizzativa.
In più c’è la squadra che ancora una volta presenterà volti nuovi, portatori di qualità tecniche e umane in linea con ideali e possibilità di uno zoccolo duro in campo su più fronti, promozionale, organizzativo e agonistico da oltre trent’anni.
La base di ripartenza sempre essere il terzo posto della scorsa stagione ma porlo come obiettivo da migliorare sarebbe un errore. Nessuno a Varese ha titolo e conoscenza per chiedere di più ad una realtà che, è bene saperlo e non dimenticarlo, ha masticato amaro fin dall’82 quando giocava su sedie da cucine nella palestra di un collegio fino a non molto tempo fa quando senza numeri e considerazione generale aveva come sua massima attività quella del ritrovo settimanale nella metà campo di una palestra comunale per un tre contro tre spesso ridotto ad una gara di tiro.
Poi ci sarebbe anche da ricordare che l’Handicap Sport paga tutto quello che utilizza senza spendere un soldo pubblico. Santi? No. Manager e professionisti? Tantomeno. Persone con pregi e difetti arrivate a ritagliarsi uno spazio importante in Italia e all’estero senza mai tralasciare la presenza e la promozione in ambito locale, regionale e per ovvie ragioni nel Canton Ticino. La storia dell’Handicap Sport Cimberio Varese riparte oggi da Parma con una
partita ideale perché i padroni di casa, già incontrati in amichevole, sono una formazione alla portata degli uomini di coach Riva a loro volta ancora logicamente alla ricerca di una condizione fisica ideale ma soprattutto della miglior conoscenza dei nuovi tra i quali il “granitico” pivot polacco Szluc oggi assente per un serio problema ad una spalla. Il viaggio riparte, e ne parliamo con l’allenatore dei biancorossi, che guarda avanti senza paura.
«Pur avendo mantenuto in gran parte il motore della scorsa stagione andata molto bene – attacca coach Daniele Riva – la nostra macchina ha nuove e importanti componenti necessariamente da assemblare e registrare al meglio. Non voglio parlare dei nuovi arrivati che avremo tutto il tempo di conoscere strada facendo. Invece, confido molto su chi nella stagione scorsa ha lavorato duro unendo esperienza ed entusiasmo, portandoci alla conquista di una posizione di prestigio in Italia e in Europa. La trasferta di Parma rappresenta la prima tappa di una nuova storia che intendiamo vivere da protagonisti. Sento e leggo dell’obiettivo secondo posto quasi come se fosse normale e scontato arrivarci. Anche solo pensarlo non sarebbe cosa da Handicap Sport. Sulla carta Roma e Cantù restano saldamente e senza discussione le prime aspiranti al titolo ma nessuna delle altre squadre è intenzionate a far da tappetino alla passerella a due. La nostra Società, per le possibilità che ha, mi ha messo a disposizione un ottimo organico chiedendomi di giocare il più a lungo possibile in campionato, in Coppa Italia e in Europa».