Varese nel Cuore significa anche aprire il portafoglio quando meno te lo aspetti. Ovvero a stagione inoltrata, per ripianare perdite accumulate nel recente passato delle quali, fino a tre settimane fa, non si conosceva la precisa dimensione, sempre posto che nello sport il pareggio di bilancio è un traguardo molto difficile da raggiungere: chi più, chi meno, un po’ tutti vanno sotto.
Quando quel “sotto” ammonta a circa 400 mila euro, un minimo di allarme risuona in una società professionistica. Le strade per spegnerlo sono essenzialmente due: o ci pensa Papà Pantalone, nelle poche piazze dove quest’ultimo ancora esiste e può permettersi di farlo, oppure ci si deve affidare al senso di responsabilità e di amore di chi – nel suo piccolo – ogni anno permette che il giochino continui a funzionare. È quello che è successo a Varese, in quella Pallacanestro Varese la cui sorte è retta dai cinquanta piccoli proprietari che fanno parte del Consorzio e che quindi si trovano a dover rispondere, avendo complessivamente il 100% delle quote, anche degli eventuali ammanchi di bilancio. Il “sì”, però, non è mai scontato, soprattutto se deve arrivare da chi non è padrone del vapore ma piuttosto un contribuente che decide di partecipare – al fianco di tanti altri come lui – al patto di farlo in modeste quantità, prefissate e ben definite. Proprio perché solo così può agire. L’assemblea dei consorziati, invece, ha ieri risposto compatta alla chiamata. Varese nel Cuore ha deliberato un aumento di capitale pari all’ammontare del deficit: i suoi componenti faranno delle sottoscrizioni in conto capitale, potendo scegliere tra tre/quattro forme diverse. Quanto ognuno metterà di tasca propria non è ancora possibile determinarlo (ma non ci sarà una stretta e obbligata correlazione con le quote possedute dai singoli): quel che è certo è che il consiglio di amministrazione ha ottenuto la piena disponibilità dei soci all’operazione.
«In base allo statuto, la delibera avrebbe potuto essere presa dal cda anche senza il consulto dell’assemblea – spiega il presidente Alberto Castelli – Abbiamo, tuttavia, ritenuto corretto convocarla per sottolineare la sua importanza in questo momento, per capire le volontà dei singoli e per poterli informare nel modo più trasparente possibile» Davanti al presidente della Pallacanestro Varese Stefano Coppa, che ha “spiegato” i numeri ai presenti (hanno preso parte alla riunione 41 piccoli proprietari, pari all’80%), l’occasione è valsa anche come discussione: «Sono molto contento – continua Castelli – perché si è creato un buon dibattito. Era logico e giusto che i consorziati volessero essere informati, ma tutto si è svolto in maniera assolutamente proficua». Per ragioni di natura contabile, l’operazione dovrà andare in porto nelle prossime settimane, giorni in cui si deciderà anche molto del destino tecnico della squadra di Paolo Moretti. Dopo la pesante sconfitta patita contro Trento, la compagine biancorossa è attesa dalla trasferta europea in quel di Ostenda, per la prima giornata di ritorno del girone C di Fiba Europe Cup. L’obbiettivo è quello di vendicare la sconfitta, maturata nel finale, dell’andata, aumentando le proprie chance di qualificazione prima degli scontri diretti contro Falco e Sodertalje. Ma c’è un traguardo ancora più ambizioso, e forse anche più difficile, da raggiungere: far dimenticare le due ultime poco convincenti prestazioni tra coppa e campionato, quelle che hanno tolto un po’ di ottimismo dopo i precedenti progressi.