Una donna sindaco, per le donne «i tempi sono maturi». E quello di è un nome che piace. «Sarebbe un bel sindaco. Non perché donna, ma perché capace e in grado di amministrare bene» ammette , sindaco di Gazzada Schianno. «Ideale per il dopo-Fontana» secondo l’ex assessore . Nel momento in cui nel centrodestra salgono le quotazioni dell’attuale assessore regionale leghista Francesca Brianza come candidato sindaco, parlano le donne che fanno, o hanno fatto, politica. Non rivendicano “quote rosa”, ma ammettono che vedere finalmente un
sindaco donna a Varese, o in una delle grandi città della provincia, non sarebbe niente male. «Perché no? – commenta Patrizia Tomassini, già assessore della giunta Fontana – sono equidistante, si deve guardare prima se la donna è valida. Ma è vero che a Varese la politica è sempre stata al maschile. Molte donne, a partire dalla sottoscritta, sono disamorate: la politica allontana soprattutto perché si ricorre alle persone quando servono, poi quando certe situazioni si sistemano, non si fa molto per trattenerle».
Per l’ex assessore «sicuramente il tempo è maturo per un sindaco donna a Varese. E Francesca Brianza la conosco, ben venga una sua candidatura: la sosterrò. Dopo Attilio Fontana che è stato un ottimo sindaco e con cui ho avuto esperienza validissima, penso che la candidatura di Brianza sarebbe una scelta molto azzeccata, ne sarei felicissima». Un sindaco donna come Cristina Bertuletti, che è alla guida di Gazzada Schianno, ammette: «Al di là del fatto di essere donna, è sempre la persona che fa la differenza. E Francesca, con cui ho condiviso l’esperienza in consiglio provinciale e gli anni in cui è stata sindaco a Venegono Superiore, è molto brava: il suo nome lo spenderei senza alcuna remora. Non solo perché è donna ma soprattutto perché è capace e perché è in grado di amministrare bene una città come Varese, che è una realtà difficile con cui confrontarsi». Un endorsement in piena regola: «Francesca è un’ottima persona, mi piacerebbe vederla come sindaco. Ma devo dire che anche , candidata la scorsa tornata, è una brava, che vive la realtà di Varese. A fare la differenza è anche l’approccio alla politica. Per essere buoni amministratori bisogna innanzitutto vivere la realtà del proprio paese o città».
Non conosce personalmente Francesca Brianza, ma vede con entusiasmo una sfida tra quarantenni (Brianza è del ’75, Galimberti del ’76) per Palazzo Estense , già consigliera di circoscrizione per Forza Italia: «Il rinnovamento non deve essere per forza anagrafico, ma Varese ha voglia di cambiamento, perché per troppi anni siamo stati un po’ chiusi in noi stessi. Che sia uomo o donna, c’è bisogno di una persona che ci tenga a fare delle cose nuove per Varese. Ma le donne devono dimostrare di essere capaci di arrivare nei ruoli di responsabilità. Non dobbiamo essere elette per forza, ma per merito». Da , già consigliere di circoscrizione per i Ds, non può certo arrivare un endorsement per la Brianza: «Ma ben venga un sindaco donna, purché brava. Nella mia esperienza non ho mai trovato grandi opposizioni in quanto donna, né mi sono mai sentita estromessa. Forse le stesse donne hanno poco coraggio di esporsi».