Bollino rosso in pronto soccorso E l’ospedale ferma anche il 118

Week-end nero al Circolo: affluenza alta e tanti pazienti in attesa di un posto letto. In tilt anche Cittiglio e Tradate. Il dg Bravi: «Stop doloroso ma non c’era altra scelta»

– Il Pronto Soccorso dell’ospedale di Circolo è andato in tilt. Ma non è stato il solo: anche i reparti di emergenza -urgenza di Tradate e Cittiglio ieri hanno registrato il tutto esaurito. La situazione di difficoltà in cui versano queste unità operative ha costretto, e costringe, il personale medico infermieristico a compiere sacrifici e ad effettuare orari prolungati. I percorsi attivati grazie alla “cura” voluta dal governatoreproprio per evitare intasamenti al Pronto Soccorso, in questi giorni, non hanno dato gli effetti sperati. Tanti accessi, troppi nella giornata di ieri, e molti

complessi. Centosessanta quelli registrati sabato e altrettanti quelli avvenuti nella giornata di domenica. «Non molti – commentano dal reparto – ma molti di loro hanno richiesto una presa in carico particolare e il ricovero». Nonostante il blocco degli interventi chirurgici già programmati, l’apertura di dieci posti letto di terapia subintensiva, di venti letti per pazienti “subacuti”, l’istituzione dei reparti di osservazione breve di chirurgia e medicina, nella mattinata di ieri erano quaranta i pazienti che avevano trascorso la notte sulle barelle della astanteria, la “barellaia”, in attesa di essere ricoverati.

Ieri poi è stato un classico lunedì nero: in 24 ore i pazienti che si sono rivolti al Pronto Soccorso di Varese hanno superato quota 200. Nella serata di ieri, intorno alle 20, erano ancora 35 coloro che attendevano un posto letto: per 32 di loro la situazione si è poi risolta, ma tre sono stati costretti a rimanere in barella. Il personale infermieristico ieri pomeriggio non sapeva più dove posizionare le barelle, qualcuna è stata disposta anche in corridoio. Una situazione, quella del Pronto Soccorso, arrivata al limite: sembra proprio che il reparto non trovi pace. Tanto da ricorrere a un intervento che raramente viene attivato: chiedere agli operatori del 118 di evitare di trasportare i pazienti al Pronto Soccorso del Circolo, con l’eccezione delle vere e proprie emergenze. «Per evitare un ulteriore congestionamento – spiega il direttore generale, – abbiamo chiesto al 118 di trasferire da noi solo i politraumi o i pazienti tempo dipendenti, quelli cioè colpiti ad esempio da infarto o ictus e che necessitano di entrare in sala operatoria con urgenza. Non è una procedura che ci piace attivare, ma non avevamo scelta». Secondo i medici del reparto questo iper afflusso di pazienti complessi dipende, come già affermato nei giorni scorsi, dai pazienti anziani pluripatologici colpiti da forme virali para influenzali.

«Questi pazienti necessitano di cure particolari – continua Bravi – e, ovviamente, occuparci di loro rimane per noi una priorità rispetto alle persone che arrivano in triage con codici minori». Tanti, infatti, gli accessi cosiddetti “impropri” al Pronto Soccorso, i codici bianchi e verdi. La direzione ricorda quindi che il Pronto Soccorso sul territorio sono attivi altri servizi a disposizione dei cittadini per far fronte a particolari necessità sanitarie con accesso diretto. Si tratta del Servizio di continuità assistenziale e dell’attività ambulatoriale a libero accesso. La speranza è che la situazioni non peggiori nei prossimi giorni, altrimenti si rischia il collasso. La direzione, nelle ultime ore, ha attivato tutte le strategie possibili per cercare un posto letto per tutti coloro che necessitavano di ricovero, quasi come una partita di risiko. «Venerdì apriremo dieci nuovi posti letto dedicati ai subacuti/ bassa intensità, arrivando quindi a quota 30, e dieci posti letto nel reparto di Geriatria. Questo dovrebbe permetterci di reggere il picco influenzale previsto per fine gennaio, inizio di febbraio».