La vittoria di Caserta ha scacciato un po’ di fantasmi e rasserenato l’ambiente biancorosso. Non basta ancora, chiaramente, a risollevare una stagione caotica, ma pone la squadra e la società in una posizione leggermente più tranquilla rispetto alle settimane scorse. Dopo Cremona e Cantù, con quella di Caserta la Openjobmetis ha raccolto tre vittorie nelle ultime quattro uscite di campionato, con l’intermezzo della pesante sconfitta di Reggio Emilia. Qualche segnale positivo dal campo, quindi, sta arrivando.
Le orecchie sono tese anche per quanto riguarda il mercato, per regalare a Moretti quell’elemento in più che tanto sta mancando, nonostante la trattativa per Stone sia definitivamente chiusa. Le parole del presidente Coppa nel day-after tornano però innanzitutto sulla prestazione convincente del Pala Maggiò: «Devo dire che sono orgoglioso dei ragazzi, che hanno giocato da squadra come si spera accada sempre e come sta accadendo ultimamente. Se contiamo anche due assenze pesanti come Campani e Cavaliero, il risultato assume proporzioni ancora più grandi. Bisogna essere orgogliosi perché, nonostante tutte le difficoltà, i giocatori hanno messo il cuore in campo. Ora però, come giustamente dice coach Moretti, è fondamentale dare continuità e queste prestazioni, perché una rondine non fa primavera. Trovare continuità in questo frangente della stagione è importante per tutti, squadra, staff, dirigenza, tifosi». Caserta a parte, il momento generale sembra essere positivo ed è una rarità in questa stagione: «Vero, però è necessario concretizzare quanto di buono si sta facendo, a partire da Minsk domani. Se prendo ad esame le ultime partite, vedo vittorie con Cremona, Cantù e anche in Fiba Europe Cup, inoltre abbiamo ritrovato una vittoria esterna in campionato dopo oltre due mesi (1/11/15 a Capo d’Orlando, 62-66), e ne avevamo bisogno. Sono contento ma tutto deve avere un seguito, altrimenti siamo punto e a capo».
Ora la lente si focalizza sulla trasferta europea di Minsk; finora, su quattro partite fuori casa in Fiba Europe Cup nelle due fasi, la Openjobmetis ne ha vinta solo una ad Oostenda, con ogni probabilità la più complessa del lotto. E’ giunto il momento di invertire la rotta: «E’ una trasferta difficile ed ostica, anche perché va detto che in questa competizione ho visto poche squadre vincere fuori casa. In Fiba Europe Cup il fattore campo sembra essere
preponderante, molto di più rispetto ad altre manifestazioni. Per di più, i ragazzi partiranno senza Galloway e senza Rossi, oltre a Cavaliero e Campani. Nonostante tutto, andiamo in Bielorussia con la speranza di crescere ancora, perché la Coppa ci sta aiutando e, come sostiene Moretti, giocare due partite durante la sosta ci ha aiutato soprattutto nell’approccio alla gara di Caserta. Queste trasferte europee devono aiutarci a crescere e ad acquisire quella durezza mentale che ci manca ancora».
Il momento positivo può eventualmente cambiare quelli che sono gli orizzonti stagionali? «Il mio obiettivo rimane lo stesso di inizio stagione, ossia giocare più partite possibili da qui alla fine. Abbiamo lavorato giorno per giorno, in mezzo a tante difficoltà e con tante novità da assemblare. Siamo stati presi a schiaffoni dalla realtà nella prima partita casalinga contro Caserta, e per questo motivo reputo importante che psicologicamente la squadra sia riuscita a riscattarsi proprio contro la stessa Caserta, che tre mesi fa aveva messo a nudo tutte le nostre difficoltà. Mi auguro che il successo di domenica sia da sprono per continuare ad inseguire quell’obiettivo». Chiusura sul mercato, l’argomento più spinoso di questo periodo: la possibilità di arrivare a Stone, ex Reyer Venezia, sembra essere definitivamente tramontata: «La trattativa per Stone è definitivamente chiusa, non ci sono più margini di movimento. Il problema vero è che quando viene offerto un giocatore, si parte dal presupposto che sia libero e possa muoversi. Nel caso di Stone, con troppa fretta ci è stato proposto un giocatore che non era libero di andare dove voleva. In ogni caso continuiamo a monitorare il mercato».