Sant’Imerio e l’olio: rione già in festa

Da sabato a domenica 7 febbraio si va alla riscoperta di storia e tradizione. Partendo dall’asilo. Ritornano la tradizionale processione dalla basilica, il mercatino di prodotti tipici e la benedizione

– Olio, cultura e tradizione per Sant’Imerio. Sarà una settimana intensa quella che attende il rione di Bosto impegnato da sabato nelle celebrazioni in onore del martire. «Abbiamo cercato di dare un filo logico alle diverse iniziative il cui titolo potrebbe essere “Bosto e i suoi santi: ricostruendo le nostre radici e guardando al futuro» spiega , presidente dall’associazione Olivicoltori olio di Lago di S. Imerio che collabora con la parrocchia di San Michele per l’organizzazione.

Il momento più sentito sarà domenica 7 febbraio, con la benedizione dell’olio e la visita ai luoghi storici del quartiere, dopo una settimana di appuntamenti religiosi, gastronomici e culturali. «I giovani saranno al centro di diverse proposte come la prima: il concerto di sabato “Echi di musica dai secoli” che vedrà esibirsi, dalle 20.45, i ragazzi del Liceo Musicale di Varese, diretti dal maestro . Gli appuntamenti musicali ,anche quello del 6 febbraio con il Coro da Camera di Varese diretto dal maestro Conti, saranno a ingresso gratuito».I Piccinelli saranno protagonisti dell’incontro di domenica alle 15.30 nella chiesetta. «Si tratta di una famiglia importantissima per Bosto, per Varese e per i dintorni», ma è il beato ad accendere l’entusiasmo di Marocchi che ha provveduto a mettere insieme i documenti che ne tratteggiano la figura. «A mio avviso è il personaggio più grande che la città abbia mai avuto».

Il professor racconterà il rione e i Piccinelli dal 1400 in poi e don i tratti salienti della vita del beato «sarebbe difficile riassumere tutto ciò che ha fatto, se si pensa che a 22 anni lasciò la sua vita e la sua professione di avvocato per entrare in convento. È anche per questo che i giovani sono importanti nel contesto della festa. Cristoforo fece scelte importanti da giovane e operò con i ragazzi». Anche i giovanissimi che frequentano l’asilo del quartiere, senza saperlo, devono essere grati alla discendenza Piccinelli. «Il ramo della famiglia di Bosto si esaurì nel 1889 – specifica il presidente degli olivicultori – e la nobildonna lasciò 50mila lire, allora una considerevole cifra, perché a Bosto si costruisse una scuola per l’infanzia». Da lunedì 1 a sabato 6 si susseguiranno molti eventi: dallo scambio di pensieri e domande sull’importanza dell’olio e sulla cucina dimenticata alle clarisse di Bosto, dalla preghiera per i cristiani perseguitati al pellegrinaggio a Ganna dove morì San Gemolo martirizzato con Sant’Imerio, dalla rievocazione della processione inaugurate 1417 dalla basilica a Sant’Imerio alle figure dei martiri oggi passando per la mostra di documenti storici al convegno sulla coltivazione dell’ulivo.

«Domenica 7 avremo la classica festa con la chiusura traffico di via Sant’Imerio dalle 8 alle 13, l’esposizione di prodotti tipici, la marcia del Pellegrino le visite guidate e una coppia bostese di cantastorie che racconteranno i luoghi di una volta». Dopo la messa delle 9.25 e delle 11.15, quella con l’accensione del globo da parte del prevosto, verrà benedetto l’olio, uno dei momenti conclusivi di una settimana intensa che richiede mesi di preparazione per non dimenticare, capire e approfondire una realtà molto viva della città.