Fine di un’epoca. La Whirlpool lascia Comerio. Settant’anni volano via così

Decisione storica - La multinazionale chiude il luogo dove tutto nacque. In 500 trasferiti in zona Expo

È un paesaggio senza tempo quello che sia ammira dall’ufficio della presidente a Comerio. Le ampie vetrate illuminate dal sole sono un autentico palco sul lago di Varese, visibile in tutta la sua estensione, e sulle colline abitate che degradano verso di esso. L’attimo in cui lo sguardo si posa su questo orizzonte è intenso, significativo, ultimo: conclude una storia lunga settant’anni, chiude definitivamente gli occhi anche di chi da anni non c’è più, colui che dal medesimo luogo,

davanti alla stessa bellezza, aveva immaginato e avverato un sogno.
Il business, però, non è poesia. E neppure sentimento. Così sia: la Whirlpool lascia Comerio, trasferendo di quaranta chilometri il quartiere generale della divisione Europa, Medio Oriente e Africa della multinazionale. Una notizia non notizia, scontata per tutti (sindacati e dipendenti compresi) salvo che per chi davvero ha tentato di spendersi con l’obiettivo di scongiurare una perdita grave per la nostra provincia (in primis il sindaco di Comerio ).

Lo spostamento era previsto dal piano industriale siglato nel luglio 2015, dopo l’acquisizione di Indesit, quello che ha rafforzato la presenza del gruppo americano nella regione Emea e soprattutto in Italia. La prognosi riguardava solamente l’ubicazione della nuova sede ed è stata sciolta effettivamente ieri: si va a Rho, nel “Perseo” Expo District, in un complesso già esistente di 12 mila metri quadrati costruito nel 2009 e più adatto agli obiettivi lavorativi dell’impresa.
«Si tratta di una decisione frutto di un’analisi durata mesi – ha affermato Esther Berrozpe, numero uno di Whirlpool Emea e vice presidente esecutivo di Whirlpool Corporation – Abbiamo valutato diverse opzioni, tra cui quella di ristrutturare il sito di Comerio. La scelta finale risponde a un’esigenza di miglioramento delle condizioni di lavoro e vuole favorire l’integrazione del team unico derivante dal nuovo piano industriale. Andremo in un’area dotata di una posizione strategica a livello di infrastrutture, moderna, efficiente dal punto di vista energetico e che abbisogna di pochi investimenti per partire (sarà operativa dall’inizio del 2017, ndr): questa decisione conferma il ruolo centrale che Whirlpool riconosce all’Italia e alla Lombardia».

Il trasferimento avrà ricadute sull’intero personale occupato a Comerio, circa 500 persone: «Con i dipendenti siamo sempre stati chiari e trasparenti – ha continuato la presidente – Siamo consapevoli di chiedere loro un cambiamento importante dal punto di vista pratico ed emozionale, ma ci impegniamo sin da ora a garantire gli strumenti per sostenere la nuova situazione».
A tal proposito hanno preso parola anche i sindacati: «Sarà questo il tema di discussione dei prossimi mesi – ha affermato della Fim Cisl – Inviteremo l’azienda a pensare a una rete di sconti per i trasporti, ad accordi con la Regione e Trenord o a pullman aziendali. A Comerio non ci sono solo lavoratori con 3500 euro di stipendio mensile, ma anche gente con salari da 1500 euro sulla quale questa novità non deve gravare».
E ora cosa accadrà alla sede che dal 1946 è stata un ininterrotto punto di riferimento per l’industria locale, sopravvivendo indenne ai cambiamenti di una storia firmata Ignis, Philips e poi Whirlpool? «Sarà nostra premura identificare, insieme alle istituzioni locali, le opportunità per valorizzare al meglio questo stabile» è la conclusione di Berrozpe. Non si esclude, però, nemmeno l’ipotesi della vendita.