I Mastini fanno la guardia a “Inspire”

Il progetto - l gialloneri dell’Hockey Varese includono nel vivaio anche bimbi con disabilità intellettiva

Apri la porta e davanti agli occhi c’è solo un’oasi fresca, dalla temperatura all’entusiasmo dei protagonisti. Sul ghiaccio di via Albani sono saliti giocatori ancora oggi ben presenti nei ricordi dei tifosi dell’hockey varesino ma stavolta nessuna immagine è migliore di quella dei piccoli Mastini che giocano e si divertono con bastone e disco. Nel settore giovanile della società varesina l’unica cosa piccola è l’età dei protagonisti. Per il resto solo cose grandi come la passione e non ultimi i numeri. «Nel nostro settore giovanile le novità sono più di una ma quella di aver superato quota 100 è una notizia che rappresenta una vittoria tra le più importanti nella storia dell’Hockey Varese – attacca l’ex giocatore giallonero oggi presidente Davide Quilici

– Quando siamo ripartiti cinque anni fa, praticamente da zero, sognavamo un traguardo del genere. Raggiungerlo è per di più in così poco tempo è stata anche per noi una piacevole quanto gratificante sorpresa. Ma toccato un limite è bene porsi nuovi obiettivi. Infatti stiamo già pensando a come consolidare e alimentare i numeri. Ma soprattutto a nuove iniziative. Come quella già in essere con il progetto «Inspire» che da quest’anno offre la possibilità a giovani ospiti del «Villaggio Sos» di Casciago di imparare a giocare a hockey, a titolo completamente gratuito e fino a quando avranno la volontà di far parte della nostra società, magari trovando sbocco nel settore agonistico com’è già successo con un paio di ragazzi promettenti».

Esattamente il contrario, vogliamo farci del bene. Lo sport dev’essere la base per qualsiasi giovane. Noi viviamo la passione dell’hockey ma vale per qualsiasi altro sport dove un bambino abbia la possibilità di crescere insieme agli altri, coltivando una passione e imparando il rispetto delle regole.

Lo scopo del progetto era proprio questo – interviene il tecnico del settore giovanile, responsabile del «Progetto Inspire» – I bambini con disabilità intellettiva o ritardo di apprendimento che giocano da noi sono sette ma contiamo di ospitarne altri a breve. L’idea è nata per gioco ma è fondata su basi serissime: dare l’opportunità a bambini che vivono in un contesto protetto di essere inclusi nella società attraverso lo sport. Dar loro una opportunità di integrarsi con altri coetanei e genitori per diventare protagonisti di una vita il più possibile normale. Protagonisti, non comparse.

Un bell’esempio di quanto sto dicendo è la visita in città della nostra squadra Under 8 insieme agli Angeli Urbani per vedere e imparare ogni aspetto della vita.

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Un valore aggiunto del quale siamo orgogliosi e che non intendiamo sprecare.