Assalto al pullman della Pro: «Vergognatevi»

Violenza alla Pro Patria - Domenica sera al ritorno da Padova dopo l’aritmetica retrocessione in serie D

L’aritmetica retrocessione in serie D maturata con la sconfitta per 3-1 all’“Euganeo” ha scatenato la rabbia di poco più di una ventina di “tifosi” della Pro Patria, che domenica sera hanno assaltato il pullman della squadra di ritorno da Padova. «Un vero e proprio agguato» lo definiscono un paio di persone presenti sul bus biancoblù. Cinque-sei minuti di estrema concitazione sfociata anche in episodi violenti. Il preparatore atletico , colpito da una bottigliata, è rimasto ferito alla testa. Leggermente ferito anche il massaggiatore . I danni al pullman sono ingenti: distrutti il parabrezza e buona parte dei vetri.

Ma ricostruiamo più nei dettagli l’accaduto. Sono circa le 23.20 quando il pullman della Pro Patria – un mezzo che la società noleggia dall’azienda varesina Morandi – arriva allo “Speroni” proveniente da Padova, dove i tigrotti hanno rimediato una sconfitta per 3-1 e di conseguenza la matematica retrocessione in Serie D.

A una trentina di metri dall’ingresso allo stadio, il pullman viene assalito da 20-25 ultras della Pro Patria, che si dirigono minacciosamente verso il veicolo sul quale viaggiavano la squadra, lo staff tecnico, il dirigente e il segretario . Qualcuno dei facinorosi scaglia un oggetto contundente – forse un sasso – contro il parabrezza, che va in frantumi. A questo punto l’autista si blocca, urla qualcosa ai tifosi e poi, con gesto quantomeno incauto, apre le porte del mezzo: in un attimo due-tre tifosi entrano nel pullman. Secondo le testimonianze, uno dei due, incappucciato, inveisce contro la squadra, urlando ai giocatori di vergognarsi, oltre a una serie di frasi irripetibili. Anche l’altro tifoso, a volto scoperto, attacca i giocatori: «Vergognatevi», «Non vi vogliamo più vedere» sono solo alcune delle frasi che vengono rivolte ai calciatori. L’unico che viene risparmiato dagli insulti è . I facinorosi saliti sul pullman urlano al segretario Granato di consegnare tutte le maglie usate dalla squadra a Padova (le casacche però rimarranno al loro posto) e chiedono a dirigenti e staff tecnico di far giocare la “Berretti” da qui alla fine della stagione. Ma purtroppo non ci si “limita” alle parole.

All’interno del pullman volano bottigliette (sembra anche una lattina di birra). Una colpisce in testa il preparatore atletico Enrico Arrigotti, che si presenterà al pronto soccorso con un vistoso bernoccolo in testa. Il tecnico schiva per un soffio un’altra bottiglietta.

Nel frattempo va in frantumi anche uno dei vetri laterali, e qualche frammento colpisce il massaggiatore Bettinelli, che rimane anche lui lievemente ferito. Il parapiglia dura in tutto quattro/cinque minuti. Dopodiché gli autori dell’assalto si dileguano. E quando allo stadio arrivano le forze dell’ordine, non c’è quasi più nessuno, oltre ai giocatori allibiti e spaventati. Diversi di loro hanno aspettato a uscire dallo stadio per paura di incontrare qualche altro tifoso inferocito.