Una cosa, nel marasma dell’incerto, ha la fortuna di essere certa: una serie A così, in Italia, non c’è mai stata. A tre giornate dalla fine, infatti, nessuna delle 16 squadre del massimo campionato è ancora sicura della propria posizione di classifica.Non lo sono le prime quattro in graduatoria (Milano, Reggio Emilia, Avellino e Cremona), certe di partecipare alla post-season
ma ancora tutte potenzialmente in lizza nel contendersi la prima piazza. Non c’è un filo conduttore in coda, dove rischiano la retrocessione ben sei formazioni, da Pesaro a Torino, passando per Capo d’Orlando, Cantù, Caserta e Bologna. È piana bagarre, infine, anche tra color che son sospesi, tra l’anonimato e la soddisfazione playoff: Brindisi, Varese, Venezia, Pistoia, Sassari e Trentino.
Approfondiamo questo gruppo perché è quello che comprende la Openjobmetis 2.0, la lontana parente della congrega disastrosa dei primi mesi di avventura, che si è conquistata il diritto di sognare grazie alle 6 vittorie (su 12 partite) del girone di ritorno e allo zoppicante cammino della concorrenza. Il primo dato di fatto è ammettere la difficoltà dei pronostici a 120 minuti dal termine, proprio per la quantità di compagini potenzialmente qualificabili e perché mancano ancora alcuni scontri diretti decisivi. Il secondo è il calendario: Varese, nona a quota 24, andrà a Cremona (sprovvista di Vitali e Cusin), riceverà Reggio Emilia e finirà a Cantù. Venezia, 8° a 26, ospiterà Pistoia, viaggerà a Trento e accoglierà Avellino. Davanti c’è il gruppo a 28: la stessa Pistoia (anche Sassari in casa e Capo fuori nel ruolino), Sassari (Reggio Emilia fuori, Pistoia e Milano in casa) e Trento (Capo d’Orlando fuori, Venezia in casa, Caserta fuori). A 24, come Varese, ma in realtà dietro di lei per gli scontri diretti, c’è Brindisi: Torino e Cremona fuori e Caserta in casa il suo programma.
Il terzo sono appunto gli scontri diretti, fondamentali nel determinare la classifica avulsa che entra in gioco con tre o più squadre a pari punti. I Moretti boys sono 1-1 con Trento, ma con un saldo negativo di – 2 nel doppio confronto; 0-2 con Sassari (-36), 1-1 con Pistoia (+10), 1-1 con Venezia (-15) e 1-1 con Brindisi (+5). Quindi? La corsa principale sarà sulla Reyer e il suo ottavo posto, ma non si limiterà ad essa. Quel che certo è che una sola vittoria nelle ultime tre gare sarebbe aritmeticamente troppo poco (anche se Venezia
le perdesse tutte e tre, il 26 pari la qualificherebbe); due vittorie su tre basterebbero solo in presenza di un filotto negativo dei lagunari o in qualche remoto caso di parità con altri a quota 28; il 3 su 3, da ultimo, darebbe ottime possibilità, ma nessuna certezza. Anche perché Varese paga il peccato capitale di una metà stagione inqualificabile: non c’è realtà di quelle citate che abbia un ruolino nei doppi confronti, e il conseguente coefficiente canestri, peggiore del suo. Facciamola semplice: per vedere la luce servono due successi in più di Mike Green e compagni.
Salvezza? E qui si ride (o si piange, dipende dai punti di vista). A 22 ci sono Pesaro (Milano e Torino fuori, Cantù in casa le sue avversarie) e Capo d’Orlando (Trento e Pistoia in casa, Avellino fuori). A 20 abbiamo Cantù (Bologna e il derby casalinghi e Pesaro on the road), Caserta (Avellino e Trento davanti al proprio pubblico, Brindisi via) e Bologna (vantaggio campo solo contro Torino, poi va a Cantù e a Reggio). A 18 c’è Torino: oltre ai due scontri diretti riceverà Brindisi. La Manital non è ancora spacciata, Capo e la Consultinvest hanno due calendari difficili ma 4 punti di margine. Vediamo malissimo la Virtus, per il mix di stato d’animo, posizione di classifica e appunto calendario. E se Cantù, all’ultima…