Campionato, Fiba Europe Cup, Serie A, presente e futuro. Quella con Toni Cappellari è una chiacchierata a tutto tondo, che parte dalla positiva evoluzione della stagione dei biancorossi e passa anche attraverso un campionato che ha stravolto i suoi ordini gerarchici. Per la Pallacanestro Varese, prima di tutto, ci sono parole al miele: «Varese ha ottenuto un risultato clamoroso centrando la qualificazione alle Final Four, perché è un risultato
che ad inizio stagione nessuno si aspettava. É arrivato incontrando sulla propria strada avversari di grande valore, e questo va sottolineato. Ripeto, è un traguardo importantissimo che impreziosisce la stagione. Ho visto a Masnago il ritorno contro Anversa, una partita non dominata, bensì stradominata dai ragazzi di Moretti con un risultato mai in bilico. Peccato che allo stesso tempo la coppa abbia tolto energie vitali per il campionato».
E qui il discorso inevitabilmente vira su quanto visto entro i confini nazionali: «La forza dimostrata in coppa non sempre si è vista in campionato, ma come detto credo che sia giustificata soprattutto da un dispendio di energie molto elevato considerato il doppio impegno. In ogni caso Varese si è salvata con tre giornate di anticipo e con pieno merito, nonostante un roster ridotto ai minimi termini per una buona parte della stagione».
Nessun sogno playoff per Varese: «Non riesco ad immaginarmi Varese come ottava qualificata ai playoff, significherebbe incontrare Milano in un eventuale quarto di finale. Consiglio ai tifosi varesini di festeggiare questa salvezza e queste Final Four di Coppa». Un campionato in cui però hanno fatto e continuano a fare enorme fatica società storiche come Bologna, Cantù, Pesaro. Una totale, ma non così tanto sorprendente, inversione di valori: «Le gerarchie si sono completamente rovesciate rispetto a qualche anno fa, ed è sempre più evidente. Varese si è salvata ma ha fatto comunque un po’ di fatica, mentre la Virtus, Cantù, Pesaro stanno ancora lottando e soffrendo. Penso anche ad una realtà come Roma che addirittura è scesa di un piano. Contemporaneamente sono emerse società come Cremona, Pistoia ma soprattutto Trento, che sta disputando una stagione super, sopra le attese, tra playoff e semifinale di Eurocup. Un campionato da incorniciare».
Il futuro, in chiave varesina, è ancora da decifrare ma Cappellari esclude al momento un suo possibile coinvolgimento nella Varese che verrà: «Ci sta che il mio nome rimbalzi spesso, perché conosco Varese, ci sono stato per 4 anni anche come presidente e da quel periodo, come mi conferma spesso la famiglia Bulgheroni, è nato lo scudetto del ’99. Però nessuno mi ha contattato da Varese, anche perché presumo che tutto verrà deciso a stagione conclusa, quando la dirigenza si siederà attorno ad un tavolo per mettere assieme le direttive per la prossima stagione. Tutti i nomi che escono ora credo che valgano fino ad un certo punto».
In ultima istanza, un breve sondaggio sull’esito delle Final Four: «La semifinale contro Chalon è difficile, perché Varese gioca in casa di una squadra forte, forse la più attrezzata del lotto. Che è tanto forte quanto protetta, perché a designarla come sede delle Final Four non è stato Baumann, bensì Demirel, presidente di Fiba Europe, che aveva un debito con il presidente della federazione francese. Ciò non toglie nulla al valore di Chalon, comunque. Credo che vincere la semifinale per Varese sia molto dura, anche se la palla è rotonda e qualsiasi cosa può succedere».