«Giorgio, hai seminato speranza»

Dolore - In 1.500 a Casbeno per l’addio al padre di Lidia Macchi. Il prevosto: «La vostra è stata la tragedia della città»

«La presenza di così tanti fedeli qui oggi testimonia come la tragedia di questa famiglia è la tragedia di questa città». È monsignor, prevosto di Varese, ad accogliere con queste parole quanti ieri hanno voluto rendere omaggio a , scomparso venerdì all’età di 73 anni. Alle 15.15 di ieri la chiesa parrocchiale di Casbeno era stracolma di gente: alle esequie di Giorgio, «uomo curioso e amante della verità che adesso siede con Lidia accanto al Signore», c’erano circa 1.500 persone. Tutti arrivati a dare l’ultimo saluto “terreno” a un uomo che ha saputo andare oltre e trasformare quel dolore lancinante che per un padre rappresenta la morte di una figlia, ancora di più la morte violenta di quella figlia maggiore bellissima e profonda che fu , uccisa il 5 gennaio 1987, in qualcosa di buono. Ed è l’omelia di don che sviluppa questo concetto d’amore e di fede divenuti indissolubili. «Caro Giorgio – ha detto don Greco, fermandosi un istante e cedendo alla commozione – ho immaginato quest’omelia come una conversazione tra amici, quali siamo stati. Una di quelle che abbiamo avuto spesso. Oggi affrontiamo il tuo distacco terreno, ma i distacchi sono ferite, non perdite». Don Greco cita Lidia, «che ci ha guidati. Che ha saputo fare di una tragedia un’occasione di vita. Noi, altrimenti forse, non ci saremmo mai incontrati. Non saremmo magari diventati amici». Don Greco ha ricordato quel 1991, quando Lidia guidò il padre e la madre verso il conforto. «Tu e Paola – ha detto don Greco – questa donna dal cuore e dalla forza

straordinari». Poi don Greco ha proseguito: «La vostra ferita, tua e di Paola, è stato l’inizio dello svolgimento del Suo disegno misericordioso. La vostra ferita non si rimarginerà se non in cielo, ma sulla terra ha generato speranza e amicizia. Servirà a seminare la speranza in terra». Don Greco racconta poi di «quel libro di poesie che tu mi regalasti. Vi ho trovato un’annotazione di Lidia. Ogni giorno, scriveva Lidia, ti è posta davanti una scelta tra te e l’altro. Ma è solo scegliendo per Lui che non ricado nel disgusto della mia piccolezza. Vivo qualcosa di diverso, di veramente bello: solo vivendo l’esperienza cristiana riesco a comprendere ciò che mi circonda senza che tutto mi scivoli via nell’indifferenza». Così scriveva Lidia dopo l’incontro con Comunione e Liberazione, dopo l’incontro folgorante con don Giussani. «Lidia nella sua tragedia – ha detto don Greco – è stata l’inizio, lo spunto che ha fatto di te e di Paola strumenti del Suo strumento misericordioso». Lidia e Giorgio insieme. Mamma Paola accanto al feretro del marito sempre presente nel cuore e i figli e , con i nipoti maggiori di Paola, che all’offertorio hanno presentato i doni all’altare. Una famiglia di una forza straordinaria. Una famiglia unita più che mai. E per tutti c’è un pensiero: «Preghiamo per Stefania e Alberto che possano sempre crescere i loro figli nell’amore», «preghiamo per Giorgio uomo curioso e amante della verità». «Preghiamo per Comunione e Liberazione che ha aiutato Giorgio nel momento più buio, perché resti sempre fedele alla sua origine nella bellezza dell’incontro con Cristo».