«Io sono qui, Lisa non più. Ragazzi, occhio alle cuffie»

La storia - Anche Isaac travolto con la musica nelle orecchie: «Sto rinascendo pian piano»

«Quando ho letto la notizia della ragazza investita dal treno mentre stava attraversando i binari quasi mi sono sentito male. È stato come rivivere il mio dramma. Io ho avuto fortuna, lei purtroppo no. Visto che la vita è una sola, meglio evitare di attraversare i binari e soprattutto di farlo ascoltando musica nelle orecchie». A parlare è , il bomber delle giovanili di Milan e Varese che il 31 agosto 2014, travolto da un convoglio all’altezza

della stazione di Caslino al Piano, visse una situazione praticamente identica rispetto all’esperienza ancora più drammatica, della diciottenne , la modella travolta e uccisa qualche giorno fa dal Freccia Rossa nella stazione di Milano Certosa.
Due storie uguali, ma diametralmente opposte nell’epilogo: Isaac ha avuto fortuna e ora può raccontare la sua rinascita, una vita vissuta due volte. Entrambi stavano percorrendo i binari con le cuffiette della musica sulle orecchie. Entrambi sono stati travolti dal treno in corsa. Isaac è sopravvissuto dopo un lungo periodo trascorso in ospedale; Lisa è morta sul colpo.

Due giovanissimi vittime di un’azione azzardata. «Sono rimasto profondamente colpito – racconta il calciatore – sono andato a cercare le sue foto su Facebook e ho visto che era una ragazza molto solare come dicevano tutti. Mi ha fatto molto male la notizia: per me è stato un po’ come tornare indietro a quel giorno. Io ho avuto fortuna. Lei purtroppo non ce l’ha fatta e mi dispiace tantissimo».
Anche Isaac indossava le cuffiette: «Adesso – aggiunge – quando devo attraversare una strada guardo più volte a destra e a sinistra. La cuffietta purtroppo ti isola dal mondo. Quello che posso dire è di non portare le cuffiette quando si è in strada o in situazioni simili. Diventa molto pericoloso perchè si è isolati e non si presta la giusta attenzione».

Isaac non è ancora tornato a giocare a calcio sul serio: la riabilitazione è stata molto lunga, ma la sua vita ora è quasi tornata alla normalità. «Adesso – sottolinea il bomber – faccio palestra al Milan e spero di poter tornare a giocare a calcio entro un anno». Tutti fanno il tifo per lui, perché torni a essere presto il centravanti d’ebano, tutta corsa, dribbling e potenza, ammirato sui campi di calcio fino a un paio di anni fa.
Intanto però ha già vinto la sua sfida più importante: il ritorno alla vita. «Ho capito – sottolinea – quanto sia importante la vita. Ho avuto la fortuna di avere una seconda possibilità. Spero che quello che è accaduto l’altro giorno non ricapiti più a nessuno. Bisogna prestare attenzione, sono dispiaciuto tantissimo per quella ragazza che aveva ancora tutta la vita davanti».