Così è bellissimo

Apoteosi a Masnago - Varese senza pietà contro Reggio Emilia, seconda forza del campionato: 77-69

Dura come il marmo, indifferente e quasi tracotante davanti al blasone degli avversari, spietata di una fame atavica, come un leoncino (che prima era agnello: misteri della natura? No, rimedi) tenuto a stecchetto per tanto, troppo tempo. In una parola sola: bellissima. E così il suo Tempio: pieno, bollente, mai seduto, perennemente incazzato come nei giorni che hanno scritto la Storia, bulimico di gioia dopo aver troppo sofferto. In una parola sola: bellissimo.Varese

trionfa in un Palawhirlpool stracolmo dominando – ben oltre il 77-69 finale – la seconda in classifica. La prova di maturità degli uomini del condottiero Moretti riempie occhi e cuore: contro una vera grande come Reggio, i biancorossi prima rispondono agli strattoni degli ospiti, poi scappano in un terzo quarto monumentale (23-12) per intensità difensiva e pregevolezza in attacco: è la quarta vittoria di fila in campionato, la quinta tra le mura amiche.

Peccato che la festa sia stata “rovinata” dai risultati degli altri campi: Pistoia ha battuto Sassari, Venezia ha espugnato Trento. Vincendo a Cantù, Varese è dentro in questi casi: parità a due con Pistoia; parità a tre con Pistoia e Venezia; parità a tre con Pistoia e Trento; parità a tre con Trento e Venezia; parità a 4 con Trento, Venezia e Pistoia.
Tornando alla gara, non c’è uomo che ieri non abbia meritato la luce dei riflettori. Trascinatori assoluti Chris Wright, uomo ovunque con fisico, punti e cervello (incredibili alcune sue entrate) e Luca Campani, chiamato a sostituire un Davies limitato dai falli, e dimostratosi pulito in attacco e tosto come un tronco d’ebano in retroguardia. Al loro seguito l’estemporaneità un po’ folle di Cavaliero, la difesa e la versatilità di Kuksiks in una giornata non facile, la sicurezza di Kangur, l’essenza da jolly di Ferrero, il talento di Wayns.

Ultimo ma non ultimo Paolo Moretti, che vince una clamorosa sfida tattica con l’altro guru Menetti (il primo chiede di cambiare su tutti i blocchi, il secondo nega ogni uscita al tiro del bombardiere lettone Rihards), bloccando l’area e facendo irretire gli esterni reggiani.
Ora Varese andrà a prendersi la Coppa, poi proverà il colpo di reni in campionato. La vetta non sono i playoff, difficili da raggiungere anche dopo questa grande vittoria (e, se non ce la si facesse, i rimpianti saranno pesanti: dove si poteva arrivare con tempistiche di aggiustamento diverse, meno errori e un po’ più di fortuna?) La vetta, per amor di verità, è già il cammino in sé, prima gravoso, poi accidentato, poi convincente, infine quasi baldanzoso. Guardati indietro cara Openjobmetis, ora lo puoi fare: prima ti sei salvata, poi ti sei consolidata, infine sei sbocciata. Guardati intorno, in questo palazzetto pieno che finalmente ti venera. Sperando che non sia troppo tardi…