Offerte rifiutate, silenzi e dubbi. C’è il mare tra Varese e Wright

Basket - La conferma di mercato più auspicata dai tifosi si allontana sempre di più: si cerca il successore

Il mercato non dorme: scorre sotto traccia - placido, senza la fretta dei torrenti – per emergere quando sarà giusto il momento. Nel rivolo attuale, però, si legge una prima mossa ormai chiara: Chris Wright si allontana sempre di più dalla Pallacanestro Varese.Il regista che ha dato ordine e valore all’armata di Moretti durante l’ultima parte del campionato 2016 non dovrebbe più rientrare nei piani della società di piazza Monte Grappa: le offerte rifiutate nelle scorse settimane, unite alla sua sospensione da parte del Tribunale Antidoping del Coni, hanno provocato un’interruzione degli scambi sull’asse Italia-Usa.L’agente del playmaker ex Hapoel Holon, prima ancora della comunicazione del procedimento avvenuta il 30 maggio scorso, aveva rimandato al mittente le proposte di rialzo della Openjobmetis rispetto al contratto che fino al 30 giugno legherà Wright a Varese, giudicandole non adeguate alle potenzialità dell’assistito dopo l’ottima parentesi con la maglia biancorossa. Le indiscrezioni che uscirono dalle segrete stanze a quei tempi “chiacchierarono” di una differenza tra domanda e offerta di non poco conto, nell’ordine dei quattro

zeri su base mensile.La chiamata dell’Antidoping ha ulteriormente mischiato le carte, in primis per una ragione più che comprensibile: i tempi della procura sono incerti – lo ha insegnato il “caso” Faye – e di conseguenza rimangono fumosi quelli dell’eventuale squalifica. C’è dell’altro però ed è un punto decisivo per la carriera del regista: bisogna capire cosa verrà stabilito in merito al Modafinil, farmaco che Wright ha abitualmente usato per curare la sintomatologia legata alla sclerosi multipla. Dovesse arrivare un divieto incondizionato e dunque non temperato dalla particolare situazione del giocatore e dai motivi che lo portavano ad assumere lo stimolante vietato dall’Agenzia Mondiale Antidoping, inevitabili sarebbero gli interrogativi sul suo futuro agonistico: quanto è indispensabile il medicinale per permettere a Wright di affrontare allenamenti e partite in convivenza con la patologia di cui soffre?Il primo a chiederselo è lo stesso asso nativo di Bowie, umanamente abituato a lottare, in campo e fuori da esso e per questo amato da tutti qui a Varese, comunque vada a concludersi la spinosa questione.