Quella pillola è un rischio per la donna

Gentile direttore,permetta anche a me di contribuire alla verità e alla chiarezza della questione esprimendo pubblicamente un parere a riguardo della pillola Ru486, il metodo abortivo chimico che sta per essere introdotto legalmente anche nel nostro Paese, mentre già in alcune Regioni viene utilizzato attraverso la sua importazione diretta dalla Francia.Con buona pace di tutti coloro che parlano e a volte straparlano del prodotto in questione, esso non è affatto sicuro per la donna e certamente è letale per il più debole, il bambino in utero (che in questa fase è chiamato convenzionalmente embrione ). A tal riguardo chi volesse cimentarsi con una pubblicazione scientifica (la scienza viene sempre usata pretestuosamente e presuntuosamente da chi si scaglia contro i “retrogradi”, meglio se credenti e ancor meglio se cattolici) vada ad esempio a consultare l’articolo pubblicato a cura di M.F. Greene, M.D. dalla universalmente riconosciuta  prestigiosa rivista scientifica “The New England Journal of Medicine” del 1/12/2005 pag. 2352, riguardante ad esempio il possibile rischio di morte per shock settico in giovani donne alle prime settimane di gravidanza in precedente buon stato di salute, con l’uso del suddetto metodo

abortivo. Quantomeno un poco più di cautela sarebbe d’obbligo. Credo proprio che la spinta per l’impiego della sostanza in questione negli anni scorsi, ma ancor oggi, sia stata per lo più ideologica, con una campagna mediatica intrisa di progressismo, pietismo e spietato individualismo, il tutto in nome di un erroneo, a mio parere, concetto che spesso si ha della libertà: da tempo si va evidentemente diffondendo la convinzione che si è liberi di scegliere tutto quello che si vuole, e che ciò sia giusto e vero, e  non l’esatto contrario che cioè la libertà sia volere  cio’ che è giusto e vero. Già, ma ancor oggi come duemila anni fa, diciamolo pilatescamente, cos’è la verità? Per molti non esiste, cioè  tutto è opinabile se non è dimostrabile, sperimentabile e ripetibile “scientificamente”. Ma la vita che viviamo quotidianamente non è così! Non facciamoci abbindolare dal “politically correct”. Usiamo la nostra testa e la nostra libertà per essere vicini e solidali alle donne , alle famiglie e ai bambini, specialmente se in difficoltà, personalmente e con politiche per davvero sempre più  al loro servizio. Grazie per l’ospitalità, buon lavoro e cordiali saluti

Sergio Rovelli
Medico chirurgo

p.marengo

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