«La ricerca di un giocatore è anche la ricerca di una persona: vogliamo atleti che desiderino essere partecipi del nostro progetto, che apprezzino la nostra serietà e la possibilità – da noi offerta – di giocare le coppe. Cerchiamo chi voglia considerare la scelta di Varese come la migliore possibile».Parole e musica di Claudio Coldebella, pronunciate nel “mezzo del cammin di nostro mercato”, a metà strada tra l’inizio dei lavori ufficiali
(primi giorni di giugno) e la data del ritiro, che sarà fissata a ridosso del ferragosto. Il manifesto programmatico del dg biancorosso bandisce dunque la fretta a vantaggio della qualità, intesa non solo come virtù tecnica e atletica ma anche come volontà di sposare la “causa” della Pallacanestro Varese: indecisi, cercatori di contratti con uno zero in più, cavalli di ritorno dal portafoglio non ancora zeppo e svernanti senza motivazione… prego astenersi.
Una presa di posizione chiara, quella dello staff tecnico varesino di cui Coldebella è punta esterna in fase di trattativa (ogni movimento, però, è e sarà deciso da un lavoro di squadra che coinvolge ovviamente coach,suoi secondi, Ferraiuolo e società), che tuttavia non andrà a discapito dei tempi da rispettare per consegnare a Moretti la sua squadra. La prima notizia è proprio questa: «Saremo pronti e completi per il ritiro – spiega il nuovo dirigente – Quest’anno, visto anche l’impegno precoce nelle coppe, la nostra preparazione sarà importante e l’allenatore deve godere della possibilità di avere subito l’intero organico a sua disposizione».
Ricapitolando: mancano quattro quinti dell’ipotetico quintetto titolare (Kangur sarà ovviamente il “quattro” designato) e il lungo del gruppo di chi partirà in posizione di rincalzo (uomo che si aggiungerà a Cavaliero, Avramovic, Ferrero e Campani). C’è un’idea su come distribuire gli status (extracomunitario o comuniatri/cotonou) nei posti ancora vuoti o si ragionerà in base all’occasione? «C’è un’idea ma c’è anche un piano “b” – risponde Coldebella – L’intenzione è quella di mettere i giocatori extra nei tre ruoli esterni». Il gioco delle sottrazioni rende dunque verosimile che siano i due lunghi ancora “in mente dei” (il centro dello scacchiere di partenza e l’ala forte di quello di riserva) ad essere scelti tra i Bosman e i loro equiparati, pescando – ma vale per tutte le pedine ancora assenti- sia tra nomi esperti delle lande europee e italiane (come da filosofia principe – e più volte ribadita – della campagna acquisti corrente), sia tra i “rookie”. La parola d’ordine, infatti, inizia per “e”: «Al momento non mi sento di escludere alcuna opzione – commenta il direttore di piazza Monte Grappa – Ritengo sia sbagliato costruire una squadra fatta solo di esordienti, ma anche l’opposto: ci vorrà equilibrio».
Proprio in tal senso si inserisce la decisione di tenere comunque monitorata la Summer League di Las Vegas, evento che ieri ha accolto tra gli addetti ai lavori anche il team manager Max Ferraiuolo: lo showroom targato Nba mette infatti in mostra sui suoi metaforici scaffali sia volti noti con comprovato passato nel Vecchio Continente, sia giocatori dall’esclusivo background a stelle e strisce. «La presenza di Max alla Summer League certifica la sua crescita professionale all’interno della società e la voglia di coprire con entusiasmo questo evento. Ci siamo divisi i compiti, anche perchè la mia giornata tipo è impegnata in vari aspetti della vita del club, Dare questa incombenza a lui è stata la scelta migliore». “Nel mezzo del cammin di nostro mercato”, ora, c’è solo da attendere.