Fiera di Varese. Un autentico metronomo del nuovo corso

Ottima partenza per la Fiera di Varese, che nonostante i suoi 39 anni di attività vanta ancora lo scatto di un giovane atleta e il piglio attrattivo di una consuetudine collaudata ma vivace. Lo dimostrano i tanti visitatori che hanno preso d’assalto la Schiranna, interessati alle proposte commerciali, così come alle iniziative artistiche e istituzionali dei 150 espositori.

Una Fiera amichevole, genuina, senza fronzoli, che a tutti i partecipanti tende la mano simbolica e confidenziale dell’artista Tomaino. Proprio al cospetto di quel saluto, sabato, si è svolta l’inaugurazione, rappresentazione plastica del nuovo corso politico. A dominare il proscenio, l’amministrazione Galimberti, che per sottolineare il proprio canale privilegiato col governo nazionale ha accolto all’evento il ministro dell’agricoltura, Maurizio Martina. Con lui, al taglio del nastro, una parte dello stato maggiore varesino del PD, che non è riuscita a mascherare del tutto i sussulti di maggioranza, riflessi nei movimenti di Daniele Marantelli, il quale, da un lato, si teneva a distanza di sicurezza dal sindaco, dall’altro marcava stretto il governatore Maroni, dando un prezioso contributo alla sua scorta. Pressochè sguarnito il fronte del centrodestra, che dopo il tutto esaurito degli anni scorsi, ha disertato la cerimonia, fatta eccezione per l’ex assessore Longhini.

Nutrita, al contrario, la partecipazione delle associazioni d’impresa. Testimonianza significativa e virtuosa di una Fiera 2016 dedicata al Turismo e intenzionata ad aprire i propri padiglioni non solo al pubblico, ma anche al dibattito e alla riflessione. Percorso ideale per chi, attraverso la tradizione, spera di raggiungere il rilancio.