C’è gioia e sollievo nelle parole di Sonny Colbrelli in Sala Campiotti, all’interno della Camera di Commercio dove è allestita la Sala Stampa per questa Tre Valli. Questa per il bresciano di Salò, classe 1990, è una vittoria importante, attesa, voluta, meritata: «É una grande vittoria questa, la più importante perché ho vinto correndo con gente di grandissimo spessore. C’era anche un po’ di voglia di rivincita perché due anni fa sempre qui alla Tre Valli persi a dieci metri dal traguardo. Diciamo
che me l’hanno fata sudare questa Tre Valli. Però sul finale avevo una buona gamba e avevo già sfruttato al massimo l’ottimo lavoro della mia squadra. Negli ultimi chilometri, la gestione della corsa è stata eccezionale, anche perché è stata una gara davvero tirata, gli scatti sono cominciati a cinque giri dal traguardo. Però ho capito subito che l’azione giusta era quella di Uran, perché lui è uno che va forte. C’erano Diego e Gavazzi, che sono due corridori che non vanno sottovalutati mai».
In questo momento, però, Colbrelli sembra invincibile, sul suo terreno non sbaglia mai. Nella sua intervista a fine gara, trova anche spazio per ringraziare la Bardiani, casa sua per cinque anni: «Questa vittoria ripaga tutti i miei sacrifici, e la voglio dedicare alla Bardiani, alla famiglia Reverberi, con loro ho vissuto cinque anni di grande esperienza e di grandi soddisfazioni».
Un ringraziamento doveroso dal momento che, dalla prossima stagione, Colbrelli cambierà casacca. Chiaramente, con Sonny si parla anche di Mondiale, nonostante nelle idee del commissario tecnico Davide Cassani lui sembra far parte della lista degli esclusi. Il percorso è per velocisti puri e lui, passista veloce, potrebbe non essere adatto. Certo però che rinunciare a uno come lui, in questo stato di forma, sarebbe un azzardo non da poco. Sentiamo cosa ne pensa Colbrelli: «Non ci voglio pensare al momento, dico la verità. Per
il momento, correrò la Gran Piemonte e poi mi godrò le meritate vacanze. Se poi arriverà la convocazione sarò felice, altrimenti non ci sarà nessun problema. Rispetto le decisioni di Davide Cassani e per ora mi godo questa vittoria. Di sicuro penso di poter dare tanto alla nazionale. Magari non riuscirò a competere con certi velocisti però in un certo tipo di corsa posso dire la mia, o in ogni caso mettermi a disposizione della squadra. Io più di così non posso fare».
Certo è che lasciare a casa uno come lui, adesso, sarebbe quantomai rischioso.