Nel day after la sconfitta con il Rosa Radom permane amarezza, ma allo stesso tempo tornano in superficie gli interrogativi che avevano accompagnato le cinque sconfitte sconfitte consecutive tra campionato e coppa. Mercoledì sera al PalA2A era presente anche Flavio Vanetti, storica firma sportiva del Corriere della Sera, che nel mare del basket ha navigato già parecchie miglia. Seduto al fianco di Massimo Lucarelli e di Edo Bulgheroni, ha osservato la quarta battuta d’arresto consecutiva dei biancorossi e noi abbiamo raccolto le sue impressioni: «Questa è una squadra che ha sicuramente un potenziale, anche se con degli uomini da correggere e da rivedere. C’è
un andamento troppo altalenante, troppi alti e bassi e l’attitudine a non prendere in mano le partite: quando hai sette punti di vantaggio e l’inerzia positiva dalla tua parte, devi saper gestire il margine», Da macro problemi al dettaglio: «A mio parere c’è un playmaker che naviga a ritmi troppo bassi, tira con il 20% da due, un problema non da poco. Per uno come Maynor, questi sono numeri inaccettabili. O si trova il modo di recuperarlo, o lui stesso trova il modo di dare una lettura differente al suo ruolo, altrimenti diventa un problema grosso che va affrontato anche con una misura drastica».
Da una questione di campo all’altra: «La guardia titolare è Johnson? Allora parta titolare. Ci sono gerarchie che vanno costruite. Capisco la necessità di ruotare gli uomini, di non stancarli anche nell’ottica del doppio impegno, ma ci devono essere gerarchie definite. Sia chiaro, non voglio fare l’allenatore, non voglio sostituirmi a Paolo Moretti che sta in panchina e che si assume gli oneri e gli onori delle scelte, però mi è sembrato di vedere un andamento troppo spezzettato. Troppi cambi, la continuità viene meno. Se, ad esempio, Campani non è in condizione, penso sia meglio non buttarlo in pista a beccarsi dei fischi ingenerosi».
Soluzioni? «Le mie sono solo osservazioni dall’esterno, non voglio criticare l’operato di nessuno, tantomeno quello di Moretti che sicuramente ha più esperienza di me nel mondo del basket. Però l’impressione è che sia necessaria una sterzata, Maynor così purtroppo è impresentabile e non genera fiducia. Un altro problema che ho notato riguarda Eyenga: un tre come lui non può permettersi errori come quelli di mercoledì, sale in cielo e sbaglia appoggi incredibili. Intervenire è sempre oneroso ma bisogna rendersi conto che se non lo si fa ora, dopo potrebbe essere tardi. Chiaramente vanno verificate le disponibilità».
Esagerati i fischi a Campani, anche secondo Vanetti: «Mi trovo assolutamente d’accordo con Claudio Coldebella, sono stati dei fischi ingenerosi. Però non è nell’indole del pubblico di Varese fischiare così, penso fosse un gesto di frustrazione della tifoseria, che fischiando Campani ha voluto fischiare la situazione complessiva». Forse il livello della Champions League è troppo alto per questa Varese, come dimostrano le ultime uscite europee: «Vado controcorrente. Il livello non è troppo alto e sarebbe un delitto rassegnarsi. L’Europa, ritrovata dopo tanti anni di assenza, è una conquista ed una svolta non da poco, dopo il basso profilo mantenuto a seguito dell’annata straordinaria di Vitucci. Buttare via una coppa è un delitto, c’è da difendere un onore storico, perché Varese in Europa non andava a prendere legnate ma le dava. Anche se è faticosa come situazione, credo serva per la maturità ed il salto di qualità. Forse nella squadra questa coppa viene vista come un fastidio, ma deve essere un momento di crescita».